Il libro recensito raccoglie gli atti del convegno promosso dal Gruppo parlamentare radicale(20-22 ottobre 1978) per fare il punto sulla “centralità” del Parlamento nella vigente forma di governo italiana. In particolare, vengono segnalate le disfunzioni che impediscono alle Camere di assumere il ruolo che la Costituzione assegna loro. Nonostante l’approvazione nel 1971 dei nuovi regolamenti parlamentari, si rivelano ancora insufficienti gli strumenti di informazione e controllo a disposizione di deputati e senatori e quelli di raccordo tra Camere e altri importanti poteri dello Stato (dalla Corte dei Conti al Consiglio superiore della Magistratura…). Inoltre, l’abuso della decretazione d’urgenza da parte di governi (fragili e poco coesi) deprime ancora di più l’autonomia del Parlamento. Se i regolamenti sopraccitati, da un lato, hanno contribuito a ridurre una conflittualità “pregiudiziale” tra le forze politiche (grazie alle garanzie previste in favore dei gruppi minoritari e all’accoglimento del principio unanimistico nella programmazione dei lavori parlamentari); dall’altro essi sembrano aver favorito prassi (di tipo ostruzionistico) che determinano “insofferenza “ nelle maggioranze. A tal punto che sono in cantiere riforme degli interna corporis, in senso decisamente ristrettivo.

Recensione a: AA.VV, Il Parlamento nella Costituzione e nella realtà, Milano 1979, Giuffrè

BETTINELLI, ERNESTO
1979-01-01

Abstract

Il libro recensito raccoglie gli atti del convegno promosso dal Gruppo parlamentare radicale(20-22 ottobre 1978) per fare il punto sulla “centralità” del Parlamento nella vigente forma di governo italiana. In particolare, vengono segnalate le disfunzioni che impediscono alle Camere di assumere il ruolo che la Costituzione assegna loro. Nonostante l’approvazione nel 1971 dei nuovi regolamenti parlamentari, si rivelano ancora insufficienti gli strumenti di informazione e controllo a disposizione di deputati e senatori e quelli di raccordo tra Camere e altri importanti poteri dello Stato (dalla Corte dei Conti al Consiglio superiore della Magistratura…). Inoltre, l’abuso della decretazione d’urgenza da parte di governi (fragili e poco coesi) deprime ancora di più l’autonomia del Parlamento. Se i regolamenti sopraccitati, da un lato, hanno contribuito a ridurre una conflittualità “pregiudiziale” tra le forze politiche (grazie alle garanzie previste in favore dei gruppi minoritari e all’accoglimento del principio unanimistico nella programmazione dei lavori parlamentari); dall’altro essi sembrano aver favorito prassi (di tipo ostruzionistico) che determinano “insofferenza “ nelle maggioranze. A tal punto che sono in cantiere riforme degli interna corporis, in senso decisamente ristrettivo.
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