Analizzando il tema dell’incidenza delle nuove forme di organizzazione del lavoro e dell’impresa sulla tutela della professionalità dei lavoratori si possono cogliere il mutamento e l’arricchimento delle proiezioni del diritto del lavoro. Il saggio analizza la tematica tradizionale della tutela della professionalità nel rapporto di lavoro, che diventa più elastica, in connessione con le nuove classificazioni del personale, e dinamica, in connessione con l’emersione di un diritto alla formazione professionale continua. Ma i nuovi problemi collegati alla professionalità si possono cogliere se si guarda la questione, non dall’angolazione tradizionale, bensì da quella dei modelli organizzativi delle imprese. L’erosione del modello di rapporto di lavoro stabile o a lungo termine crea problemi non solo ai lavoratori ma anche ai datori di lavoro e alla collettività intera. Quanto più sarebbe necessario, nell’economia della conoscenza, che le imprese investissero in risorse umane tanto meno esse appaiono inclini a farlo per l’incertezza della possibilità di recuperare i costi della formazione in un mercato del lavoro aperto. Di qui la necessità di considerare la formazione di capacità professionali come produzione di un bene collettivo che, da una parte, va regolata, dall’altra, e soprattutto, va incentivata. Come, infatti, si finanziano con risorse pubbliche altri processi di innovazione, altrettanto si dovrebbe fare con la formazione continua.

Organizzazione del lavoro e professionalità tra rapporti e mercato del lavoro

MAGNANI, MARIELLA
2004-01-01

Abstract

Analizzando il tema dell’incidenza delle nuove forme di organizzazione del lavoro e dell’impresa sulla tutela della professionalità dei lavoratori si possono cogliere il mutamento e l’arricchimento delle proiezioni del diritto del lavoro. Il saggio analizza la tematica tradizionale della tutela della professionalità nel rapporto di lavoro, che diventa più elastica, in connessione con le nuove classificazioni del personale, e dinamica, in connessione con l’emersione di un diritto alla formazione professionale continua. Ma i nuovi problemi collegati alla professionalità si possono cogliere se si guarda la questione, non dall’angolazione tradizionale, bensì da quella dei modelli organizzativi delle imprese. L’erosione del modello di rapporto di lavoro stabile o a lungo termine crea problemi non solo ai lavoratori ma anche ai datori di lavoro e alla collettività intera. Quanto più sarebbe necessario, nell’economia della conoscenza, che le imprese investissero in risorse umane tanto meno esse appaiono inclini a farlo per l’incertezza della possibilità di recuperare i costi della formazione in un mercato del lavoro aperto. Di qui la necessità di considerare la formazione di capacità professionali come produzione di un bene collettivo che, da una parte, va regolata, dall’altra, e soprattutto, va incentivata. Come, infatti, si finanziano con risorse pubbliche altri processi di innovazione, altrettanto si dovrebbe fare con la formazione continua.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/111641
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact