A partire dalla ricognizione sulle fonti centrali e periferiche del sistema universitario e ricostruiti i caratteri della cornice legislativa si traccia un quadro statistico, quantitativo e qualitativo dei flussi studenteschi dall'estero nelle università del Regno d’Italia tra fine Ottocento e fascismo. L'evoluzione di tale trend viene approfondita per l'epoca fascista grazie alle fonti poliziesche e ministeriali di carattere riservato, ossia ai carteggi e alle relazioni, che s’intrecciano tra il Ministero della pubblica istruzione, poi dell’educazione nazionale, e quelli dell’interno e degli affari esteri. Si delinea così la percezione dello studente straniero in connessione ai problemi della sicurezza, dell’ordine pubblico e delle potenziali dinamiche politiche destabilizzanti da controllare e disinnescare, oppure a problematiche internazionali. In tale contesto viene messa a fuoco la rilevanza dei flussi studenteschi dall’Europa centro e medio-orientale, originati dalle politiche di numerus clausus o comunque di discriminazione volte contro gli studenti ebrei. La presenza di tali studenti ebrei, polacchi, ungheresi, romeni, austriaci e tedeschi è analizzata nel panorama universitario italiano con riferimento a curricula e diplomi conseguiti, agli atenei scelti, alle vessazioni subite all'epoca del varo delle leggi antiebraiche in Italia.

Una "peregrinatio academica" in età contemporanea. Gli studenti ebrei stranieri nelle università italiane tra le due guerre

SIGNORI, ELISA
2000-01-01

Abstract

A partire dalla ricognizione sulle fonti centrali e periferiche del sistema universitario e ricostruiti i caratteri della cornice legislativa si traccia un quadro statistico, quantitativo e qualitativo dei flussi studenteschi dall'estero nelle università del Regno d’Italia tra fine Ottocento e fascismo. L'evoluzione di tale trend viene approfondita per l'epoca fascista grazie alle fonti poliziesche e ministeriali di carattere riservato, ossia ai carteggi e alle relazioni, che s’intrecciano tra il Ministero della pubblica istruzione, poi dell’educazione nazionale, e quelli dell’interno e degli affari esteri. Si delinea così la percezione dello studente straniero in connessione ai problemi della sicurezza, dell’ordine pubblico e delle potenziali dinamiche politiche destabilizzanti da controllare e disinnescare, oppure a problematiche internazionali. In tale contesto viene messa a fuoco la rilevanza dei flussi studenteschi dall’Europa centro e medio-orientale, originati dalle politiche di numerus clausus o comunque di discriminazione volte contro gli studenti ebrei. La presenza di tali studenti ebrei, polacchi, ungheresi, romeni, austriaci e tedeschi è analizzata nel panorama universitario italiano con riferimento a curricula e diplomi conseguiti, agli atenei scelti, alle vessazioni subite all'epoca del varo delle leggi antiebraiche in Italia.
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