Dalla comparazione fra ordinamenti nazionali affiora un significativo divario quanto al livello di protezione dei diritti fondamentali, pur all’interno della stessa “famiglia” di sistemi normativi. Un simile divario può alimentare tensioni e conflitti sia all’interno degli Stati, che nelle relazioni internazionali. Per ridimensionare tale situazione di conflittualità una delle strade percorribili appare quella del “dialogo” tra sistemi normativi, sia a livello legislativo che in ambito giurisprudenziale. Questo confronto potrebbe condurre all’affermazione di regole tendenzialmente e ragionevolmente uniformi quanto al livello ed al “tasso” di protezione dei diritti fondamentali. Il presupposto per la consacrazione dell’auspicato dialogo è la consapevolezza, da parte delle autorità nazionali, di condividere con gli altri ordinamenti un “comune nucleo essenziale” di princìpi costituzionali. Le regole ricavate in via legislativa o interpretativa dal comune nucleo essenziale sono destinate a confluire nel teorizzato “diritto costituzionale cosmopolitico”: un sistema normativo che scaturisce da un patrimonio condiviso di princìpi fondamentali, individuati attraverso la considerazione dei rapporti tra lo Stato ed i cittadini “di altri Stati”, secondo la nota concezione kantiana della “Pace perpetua”. Il teorizzato diritto costituzionale cosmopolitico, in coerenza con le sue radici filosofiche, è un sistema aperto al contributo di una pluralità non previamente determinabile di sistemi costituzionali: un sistema, dunque, aperto al contributo anche dei sistemi non inclusi nella “famiglia” degli ordinamenti occidentali. Il fattore essenziale di coesione è rappresentato, quindi, dal concetto cosmopolitico di “umanità”.

Contributo ad una teoria del diritto costituzionale cosmopolitico

CAMERLENGO, QUIRINO
2007-01-01

Abstract

Dalla comparazione fra ordinamenti nazionali affiora un significativo divario quanto al livello di protezione dei diritti fondamentali, pur all’interno della stessa “famiglia” di sistemi normativi. Un simile divario può alimentare tensioni e conflitti sia all’interno degli Stati, che nelle relazioni internazionali. Per ridimensionare tale situazione di conflittualità una delle strade percorribili appare quella del “dialogo” tra sistemi normativi, sia a livello legislativo che in ambito giurisprudenziale. Questo confronto potrebbe condurre all’affermazione di regole tendenzialmente e ragionevolmente uniformi quanto al livello ed al “tasso” di protezione dei diritti fondamentali. Il presupposto per la consacrazione dell’auspicato dialogo è la consapevolezza, da parte delle autorità nazionali, di condividere con gli altri ordinamenti un “comune nucleo essenziale” di princìpi costituzionali. Le regole ricavate in via legislativa o interpretativa dal comune nucleo essenziale sono destinate a confluire nel teorizzato “diritto costituzionale cosmopolitico”: un sistema normativo che scaturisce da un patrimonio condiviso di princìpi fondamentali, individuati attraverso la considerazione dei rapporti tra lo Stato ed i cittadini “di altri Stati”, secondo la nota concezione kantiana della “Pace perpetua”. Il teorizzato diritto costituzionale cosmopolitico, in coerenza con le sue radici filosofiche, è un sistema aperto al contributo di una pluralità non previamente determinabile di sistemi costituzionali: un sistema, dunque, aperto al contributo anche dei sistemi non inclusi nella “famiglia” degli ordinamenti occidentali. Il fattore essenziale di coesione è rappresentato, quindi, dal concetto cosmopolitico di “umanità”.
2007
9788814134746
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