Dal punto di vista dei rapporti tra università e regime la svolta del 1938 costituisce un momento-chiave nella dinamica della fascistizzazione della cultura e nella mise au pas del mondo scientifico, la cui brusca amputazione è un inequivoco segnale intimidatorio in vista di successive prove di obbedienza. In questa indagine si sceglie il composito contesto lombardo, con i poli pavese e milanese, per cogliere in vivo , dal censimento sino alla promessa "discriminazione" delle categorie benemerite, la dinamica burocratica, i comportamenti individuali e collettivi di un processo legislativo, che proprio nel mondo dell'istruzione affrontò la sua fase sperimentale. Dei 64 studiosi, la cui espulsione si è così accertata e che possono considerarsi un significativo campione della presenza ebraica nella comunità scientifica, si ripercorrono alcune biografie intellettuali, si considerano scelte politiche e religiose, si mettono a fuoco alcuni elementi di quello che potrebbe definirsi il loro specifico rapporto di cittadinanza, tentando di valutare l'impatto della svolta antisemita. Gli itinerari dei perseguitati e la casistica delle reazioni coeve e successive, dalla "diaspora", alla clandestinità all'esilio alla deportazione, fino alla reintegrazione in servizio dei pochi riammessivi per legge , consentono di tracciare un provvisorio bilancio della vicenda e di leggerne il segno lasciato nell'identità e nella storia del paese.
Le leggi razziali e le comunità accademiche. Casi, problemi, percorsi nel contesto lombardo.
SIGNORI, ELISA
2000-01-01
Abstract
Dal punto di vista dei rapporti tra università e regime la svolta del 1938 costituisce un momento-chiave nella dinamica della fascistizzazione della cultura e nella mise au pas del mondo scientifico, la cui brusca amputazione è un inequivoco segnale intimidatorio in vista di successive prove di obbedienza. In questa indagine si sceglie il composito contesto lombardo, con i poli pavese e milanese, per cogliere in vivo , dal censimento sino alla promessa "discriminazione" delle categorie benemerite, la dinamica burocratica, i comportamenti individuali e collettivi di un processo legislativo, che proprio nel mondo dell'istruzione affrontò la sua fase sperimentale. Dei 64 studiosi, la cui espulsione si è così accertata e che possono considerarsi un significativo campione della presenza ebraica nella comunità scientifica, si ripercorrono alcune biografie intellettuali, si considerano scelte politiche e religiose, si mettono a fuoco alcuni elementi di quello che potrebbe definirsi il loro specifico rapporto di cittadinanza, tentando di valutare l'impatto della svolta antisemita. Gli itinerari dei perseguitati e la casistica delle reazioni coeve e successive, dalla "diaspora", alla clandestinità all'esilio alla deportazione, fino alla reintegrazione in servizio dei pochi riammessivi per legge , consentono di tracciare un provvisorio bilancio della vicenda e di leggerne il segno lasciato nell'identità e nella storia del paese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.