La Tesi di Dottorato ha approfondito l’interazione tra l’attività di imprese multinazionali ed il rispetto dei diritti umani, inquadrata dalla comunità internazionale nel settore Business and Human Rights. Negli ultimi decenni, si è assistito ad un allargamento della sfera di applicazione dei diritti umani, posto che il rispetto degli stessi viene oggi richiesto non solo nel rapporto tra Stato ed individuo ma anche nell’ambito delle attività economiche e, più direttamente, della condotta delle imprese che ne sono gli attori fondamentali. Al fine di un’esaustiva trattazione del tema, la Tesi ha in primo luogo affrontato il tema della natura delle imprese multinazionali in quanto attori dell’ordinamento internazionale, tentando di chiarire se, nello scenario attuale ed alla luce di autorevoli opinioni dottrinali, esse possano considerarsi come enti dotati di personalità internazionale. La Tesi ha evidenziato come il diritto internazionale odierno, a differenza di quello classico, che era essenzialmente un diritto tra Stati e per gli Stati, si interessi sempre più ai rapporti economici a livello globale, regionale e locale, sia pubblici sia privati, posto che gli stessi sono in grado di influenzare significativamente la tutela dei diritti fondamentali della persona umana. Come conseguenza, la dottrina ad oggi discute circa la possibilità di riconoscere una personalità giuridica internazionale in capo alle imprese multinazionali. Sul tema, si è dato conto di opinioni contrastanti. In linea generale, gli autori a favore sostengono che tali imprese abbiano ormai acquisito una tale influenza da poter fattivamente condizionare i processi normativo sia degli stati di appartenenza sia di quelli in cui si trovino ad operare. In particolare, secondo tale corrente dottrinale, riconoscere la personalità internazionale delle imprese consentirebbe di sottomettere le stesse alle norme internazionali in tema di diritti umani. Gli autori avversi a tale riconoscimento, attestano invece l’assenza in capo alle multinazionali delle prerogative sovrane tipiche di uno Stato e di un potere legittimo che consenta loro di imporsi giuridicamente su altri soggetti. Inoltre, le stesse non costituirebbero enti unitari, essendo composte da un complesso di società nazionali disciplinate dal diritto interno dello Stato di appartenenza. In aggiunta, gli accordi stipulati dalle stesse non potrebbero qualificarsi come internazionali ed i rispettivi codici di condotta interni non godono di effetti vincolanti. In conclusione, si è sostenuta la possibilità di riconoscere in capo alle imprese multinazionali una personalità internazionale derivata, per cui l’attribuzione di obblighi a tali soggetti economici sarebbe possibile solo tramite l’intermediazione statale. Successivamente, si sono esposte le sinergie ravvisabili tra le imprese multinazionali ed il corpus internazionale dei diritti umani. In particolare, si sono poste in rilievo le caratteristiche del corpus internazionale dei diritti umani e si è valutata l’opportunità di utilizzo dello stesso per disciplinare la condotta e le attività delle imprese multinazionali. In tal senso, tramite l’analisi della dottrina e della giurisprudenza, nazionali ed internazionali, si sono evidenziate posizioni tanto favorevoli quanto contrarie.

Attività di imprese multinazionali e rispetto dei diritti umani: profili di diritto internazionale

CALVI, FABIO
2019-02-07

Abstract

La Tesi di Dottorato ha approfondito l’interazione tra l’attività di imprese multinazionali ed il rispetto dei diritti umani, inquadrata dalla comunità internazionale nel settore Business and Human Rights. Negli ultimi decenni, si è assistito ad un allargamento della sfera di applicazione dei diritti umani, posto che il rispetto degli stessi viene oggi richiesto non solo nel rapporto tra Stato ed individuo ma anche nell’ambito delle attività economiche e, più direttamente, della condotta delle imprese che ne sono gli attori fondamentali. Al fine di un’esaustiva trattazione del tema, la Tesi ha in primo luogo affrontato il tema della natura delle imprese multinazionali in quanto attori dell’ordinamento internazionale, tentando di chiarire se, nello scenario attuale ed alla luce di autorevoli opinioni dottrinali, esse possano considerarsi come enti dotati di personalità internazionale. La Tesi ha evidenziato come il diritto internazionale odierno, a differenza di quello classico, che era essenzialmente un diritto tra Stati e per gli Stati, si interessi sempre più ai rapporti economici a livello globale, regionale e locale, sia pubblici sia privati, posto che gli stessi sono in grado di influenzare significativamente la tutela dei diritti fondamentali della persona umana. Come conseguenza, la dottrina ad oggi discute circa la possibilità di riconoscere una personalità giuridica internazionale in capo alle imprese multinazionali. Sul tema, si è dato conto di opinioni contrastanti. In linea generale, gli autori a favore sostengono che tali imprese abbiano ormai acquisito una tale influenza da poter fattivamente condizionare i processi normativo sia degli stati di appartenenza sia di quelli in cui si trovino ad operare. In particolare, secondo tale corrente dottrinale, riconoscere la personalità internazionale delle imprese consentirebbe di sottomettere le stesse alle norme internazionali in tema di diritti umani. Gli autori avversi a tale riconoscimento, attestano invece l’assenza in capo alle multinazionali delle prerogative sovrane tipiche di uno Stato e di un potere legittimo che consenta loro di imporsi giuridicamente su altri soggetti. Inoltre, le stesse non costituirebbero enti unitari, essendo composte da un complesso di società nazionali disciplinate dal diritto interno dello Stato di appartenenza. In aggiunta, gli accordi stipulati dalle stesse non potrebbero qualificarsi come internazionali ed i rispettivi codici di condotta interni non godono di effetti vincolanti. In conclusione, si è sostenuta la possibilità di riconoscere in capo alle imprese multinazionali una personalità internazionale derivata, per cui l’attribuzione di obblighi a tali soggetti economici sarebbe possibile solo tramite l’intermediazione statale. Successivamente, si sono esposte le sinergie ravvisabili tra le imprese multinazionali ed il corpus internazionale dei diritti umani. In particolare, si sono poste in rilievo le caratteristiche del corpus internazionale dei diritti umani e si è valutata l’opportunità di utilizzo dello stesso per disciplinare la condotta e le attività delle imprese multinazionali. In tal senso, tramite l’analisi della dottrina e della giurisprudenza, nazionali ed internazionali, si sono evidenziate posizioni tanto favorevoli quanto contrarie.
7-feb-2019
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1242226
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