Analizza, in prospettiva semiotica, gli isomorfismi funzionali che reggono il sonetto petrarchesco "Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono" (Rerum Vulgarium Fragmenta, 1) e l'intonazione monteverdiana di esso contenuta nella "Selva Morale e Spirituale" pubblicata nel 1640-41, osservando come tutte le caratteristiche ritenute tipicamente 'proemiali' del sonetto dai commentatori corrispondano, nella musica, ad altrettante caratteristiche ritenute altrettanto 'proemiali' (tipiche cioò di intonazioni, preludi, toccate e generi analoghi dell'epoca) dalla ricerca musicologica di stampo semiologico degli ultimi decenni (e in particolare dagli studi di Gino Stefani). L'insieme di esse conferisce al brano un carattere spiccatamente (e certo non casualmente) introduttorio che ben si adatta alla collocazione nella "Selva" - un carattere tipico dell'intonazione monteverdiana, come dimostrano i confronti conclusivi del saggio con le intonazioni dello stesso testo a opera di un gruppo d'altra musicisti, e in particolare di Sigismondo d'India, che sono invece privi di ogni traccia d'isomorfismo funzionalmente proemiale.
Funzioni proemiali del primo sonetto del “Canzoniere” petrarchesco nell’intonazione della “Selva Morale e Spirituale” di Claudio Monteverdi
SABAINO, DANIELE
1999-01-01
Abstract
Analizza, in prospettiva semiotica, gli isomorfismi funzionali che reggono il sonetto petrarchesco "Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono" (Rerum Vulgarium Fragmenta, 1) e l'intonazione monteverdiana di esso contenuta nella "Selva Morale e Spirituale" pubblicata nel 1640-41, osservando come tutte le caratteristiche ritenute tipicamente 'proemiali' del sonetto dai commentatori corrispondano, nella musica, ad altrettante caratteristiche ritenute altrettanto 'proemiali' (tipiche cioò di intonazioni, preludi, toccate e generi analoghi dell'epoca) dalla ricerca musicologica di stampo semiologico degli ultimi decenni (e in particolare dagli studi di Gino Stefani). L'insieme di esse conferisce al brano un carattere spiccatamente (e certo non casualmente) introduttorio che ben si adatta alla collocazione nella "Selva" - un carattere tipico dell'intonazione monteverdiana, come dimostrano i confronti conclusivi del saggio con le intonazioni dello stesso testo a opera di un gruppo d'altra musicisti, e in particolare di Sigismondo d'India, che sono invece privi di ogni traccia d'isomorfismo funzionalmente proemiale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.