L'articolo ripercorre la carriera politica di Benedetto Cairoli (1825-1889), ex ufficiale garibaldino che nel Parlamento postunitario assunse il ruolo di carismatico leader della Sinistra democratica, ricordato soprattutto per essere stato a capo dell'esperimento di governo «ultraliberale» del 1878. Le ragioni della sua influenza e della sua duratura popolarità, secondo l'autore, vanno cercate, più che nelle concrete prove come statista (su cui pesarono, nel 1879-1881, l'ambiguo connubio con Depretis e l'insuccesso diplomatico di Tunisi), nel suo status di celebrità politica nazionale. Nel testo, gli aspetti politico-istituzionali della vicenda di Cairoli sono intrecciati con la ricostruzione del processo di mitopoiesi che, dal 1860 in poi, ne fece un «monumento vivo» del Risorgimento: un fenomeno reso possibile dalla sua condizione di ultimo superstite di una famiglia martire per la causa italiana, ma in cui un ruolo cruciale giocò anche il fallito attentato del 1878, che lo consacrò da icona rivoluzionaria a eroe della monarchia.

Benedetto Cairoli: la traduzione politica di un mito garibaldino (1860-1889)

CATTANE M
2016-01-01

Abstract

L'articolo ripercorre la carriera politica di Benedetto Cairoli (1825-1889), ex ufficiale garibaldino che nel Parlamento postunitario assunse il ruolo di carismatico leader della Sinistra democratica, ricordato soprattutto per essere stato a capo dell'esperimento di governo «ultraliberale» del 1878. Le ragioni della sua influenza e della sua duratura popolarità, secondo l'autore, vanno cercate, più che nelle concrete prove come statista (su cui pesarono, nel 1879-1881, l'ambiguo connubio con Depretis e l'insuccesso diplomatico di Tunisi), nel suo status di celebrità politica nazionale. Nel testo, gli aspetti politico-istituzionali della vicenda di Cairoli sono intrecciati con la ricostruzione del processo di mitopoiesi che, dal 1860 in poi, ne fece un «monumento vivo» del Risorgimento: un fenomeno reso possibile dalla sua condizione di ultimo superstite di una famiglia martire per la causa italiana, ma in cui un ruolo cruciale giocò anche il fallito attentato del 1878, che lo consacrò da icona rivoluzionaria a eroe della monarchia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1280047
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