Negli anni settanta all'interno di un più ampio progetto di archeologia degli insediamenti abbandonati furono compiuti scavi e ricognizioni che portarono alla ricostruzione di alcuni aspetti dell'attività vetraria medievale nell'area compresa fra Genova e Savona. Le risultanze di scavo della vetreria di Monte Lecco costituirono per certi verso un modello di come poteva essere strutturata una vetreria forestale sul finire del XIV secolo: sfruttamento delle risorse, modalità di conduzione e forma della fornace, caratterizzazione degli scarti di lavorazione, organizzazione degli spazi circostanti, tipologia della produzione. Le ricognizioni, unite alla sistematica rilettura delle fonti scritte, portarono invece l'attenzione su aspetti territoriali e di gestione economica delle risorse nell'ambito dei rapporti mutevoli e complessi fra la Repubblica di Genova e i feudi dell'entroterra. Relativamente al vetro sembrava centrale porsi il problema dell' esistenza o meno di una gestione feudale degli impianti e, quindi, dei modi di utilizzo e messa in valore delle risorse forestali. Al brillante avvio di tali indagini non seguirono però ulteriori approfondimenti e lentamente le ricerche in altre regioni iniziarono a fare conoscere anche altri tipi di impianti, ad esempio non a carattere stagionale. Al di là del fatto puramente tecnico, per il quale lo scavo e il lavoro analitico condotto sui manufatti di Monte Lecco restava fondamentale, era del resto evidente che lo stato delle conoscenze sulla vetraria ligure necessitava di nuovi studi.

Archeologia del vetro medievale in Liguria

MESSIGA, BRUNO;RICCARDI, MARIA PIA
2000-01-01

Abstract

Negli anni settanta all'interno di un più ampio progetto di archeologia degli insediamenti abbandonati furono compiuti scavi e ricognizioni che portarono alla ricostruzione di alcuni aspetti dell'attività vetraria medievale nell'area compresa fra Genova e Savona. Le risultanze di scavo della vetreria di Monte Lecco costituirono per certi verso un modello di come poteva essere strutturata una vetreria forestale sul finire del XIV secolo: sfruttamento delle risorse, modalità di conduzione e forma della fornace, caratterizzazione degli scarti di lavorazione, organizzazione degli spazi circostanti, tipologia della produzione. Le ricognizioni, unite alla sistematica rilettura delle fonti scritte, portarono invece l'attenzione su aspetti territoriali e di gestione economica delle risorse nell'ambito dei rapporti mutevoli e complessi fra la Repubblica di Genova e i feudi dell'entroterra. Relativamente al vetro sembrava centrale porsi il problema dell' esistenza o meno di una gestione feudale degli impianti e, quindi, dei modi di utilizzo e messa in valore delle risorse forestali. Al brillante avvio di tali indagini non seguirono però ulteriori approfondimenti e lentamente le ricerche in altre regioni iniziarono a fare conoscere anche altri tipi di impianti, ad esempio non a carattere stagionale. Al di là del fatto puramente tecnico, per il quale lo scavo e il lavoro analitico condotto sui manufatti di Monte Lecco restava fondamentale, era del resto evidente che lo stato delle conoscenze sulla vetraria ligure necessitava di nuovi studi.
2000
9788878141711
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/129323
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