Di Carlo Cattaneo sono note l'opera di promotore culturale e quella di scienziato sociale, l'impegno per l'unità nazionale in senso federalista, per la modernizzazione del paese e per l'educazione dei giovani. Meno studiata e valorizzata è la sua figura di interprete e prosecutore dell'opera di Giambattista Vico, cui si rifanno gli scritti raccolti in questo volume, mostrando come il rapporto con l'autore della "Scienza Nuova" attraversi tutto lo spettro della poliedrica attività cattaneana, dal punto di vista sia temporale sia tematico. Cattaneo riconosce a Vico il ruolo di precursore, troppo spesso inascoltato, proponendosi come suo erede ed epigono e inserendone l'opera all'interno della grande corrente empiristica europea, da Bacone a Locke, dal sensismo francese alla "civile filosofia" romagnosiana, ma riconoscendone anche i legami con le istanze "lato sensu" idealistica, da Platone a Hegel, e soprattutto con quella tradizione nazionale, "insieme speculativa e positiva" che altri uomini del Risorgimento, sia pure da prospettive differenti, andavano faticosamente ricostruendo.

La Scienza Nuova dell’umanità. Scritti vichiani 1836-1861

COSPITO, GIUSEPPE
2002-01-01

Abstract

Di Carlo Cattaneo sono note l'opera di promotore culturale e quella di scienziato sociale, l'impegno per l'unità nazionale in senso federalista, per la modernizzazione del paese e per l'educazione dei giovani. Meno studiata e valorizzata è la sua figura di interprete e prosecutore dell'opera di Giambattista Vico, cui si rifanno gli scritti raccolti in questo volume, mostrando come il rapporto con l'autore della "Scienza Nuova" attraversi tutto lo spettro della poliedrica attività cattaneana, dal punto di vista sia temporale sia tematico. Cattaneo riconosce a Vico il ruolo di precursore, troppo spesso inascoltato, proponendosi come suo erede ed epigono e inserendone l'opera all'interno della grande corrente empiristica europea, da Bacone a Locke, dal sensismo francese alla "civile filosofia" romagnosiana, ma riconoscendone anche i legami con le istanze "lato sensu" idealistica, da Platone a Hegel, e soprattutto con quella tradizione nazionale, "insieme speculativa e positiva" che altri uomini del Risorgimento, sia pure da prospettive differenti, andavano faticosamente ricostruendo.
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