Un viaggio iconograficamente stupefacente tra scienza e arte nato grazie ai disegni degli alunni delle classi Ia, Ib, Id della Scuola Secondaria di I grado "Dalla Chiesa" di S. Genesio (insegnante Francesca Fontana) e sul filo di quanto osservato e sperimentato al Museo per la Storia dell’Università di Pavia. Nel cahier de voyage a leporello è illustrata la parte finale, artistica, del progetto "Raccontare la scienza: oggetti, immagini, suoni tra museo e scuola" nato su iniziativa di Lidia Falomo e Gabriele Albanesi e che ha coinvolto, come ogni anno, molte classi di scuole del territorio, di diverso ordine e grado. All’interno di un’unica comunità di apprendimento sono state svolte, in successione, visite al Museo storico e tre tipi di laboratorio: scientifico (L.Falomo), sonoro (G.Mocchi) e artistico (G.Albanesi), per raccontare la scienza attraverso la sua storia e con una completa integrazione con l'arte figurativa e il suono. In questo caso il percorso è ruotato intorno alla macchina di Watt, alla sua importanza nell'ambito della prima Rivoluzione industriale, al suo funzionamento, ai movimenti e ai suoni prodotti. I moti rettilinei, rotatori e oscillatori sono stati quindi tradotti con disegni rappresentanti il ritmo, analizzato poi attraverso i suoni prodotti dalla macchina, rielaborati dagli alunni in partiture musicali. Ritmo, movimento e suono sono stati poi ricercati nel movimento artistico dei Futuristi, analizzando opere di De Pero e Russolo.
La macchina di Watt. Raccontare la scienza: oggetti, immagini, suoni tra Museo e Scuola
Falomo Bernarduzzi Lidia;
2018-01-01
Abstract
Un viaggio iconograficamente stupefacente tra scienza e arte nato grazie ai disegni degli alunni delle classi Ia, Ib, Id della Scuola Secondaria di I grado "Dalla Chiesa" di S. Genesio (insegnante Francesca Fontana) e sul filo di quanto osservato e sperimentato al Museo per la Storia dell’Università di Pavia. Nel cahier de voyage a leporello è illustrata la parte finale, artistica, del progetto "Raccontare la scienza: oggetti, immagini, suoni tra museo e scuola" nato su iniziativa di Lidia Falomo e Gabriele Albanesi e che ha coinvolto, come ogni anno, molte classi di scuole del territorio, di diverso ordine e grado. All’interno di un’unica comunità di apprendimento sono state svolte, in successione, visite al Museo storico e tre tipi di laboratorio: scientifico (L.Falomo), sonoro (G.Mocchi) e artistico (G.Albanesi), per raccontare la scienza attraverso la sua storia e con una completa integrazione con l'arte figurativa e il suono. In questo caso il percorso è ruotato intorno alla macchina di Watt, alla sua importanza nell'ambito della prima Rivoluzione industriale, al suo funzionamento, ai movimenti e ai suoni prodotti. I moti rettilinei, rotatori e oscillatori sono stati quindi tradotti con disegni rappresentanti il ritmo, analizzato poi attraverso i suoni prodotti dalla macchina, rielaborati dagli alunni in partiture musicali. Ritmo, movimento e suono sono stati poi ricercati nel movimento artistico dei Futuristi, analizzando opere di De Pero e Russolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.