I bimbi e i ragazzi sono i veri protagonisti dei progetti che coinvolgono il Dipartimento di Fisica e il Sistema Museale dell’Università di Pavia e diverse scuole di ogni ordine e grado del territorio. I progetti, iniziati tredici anni fa, partono da una profonda condivisione di intenti e obiettivi tra scuole e musei universitari, tra ambiti di apprendimento formali e informali. La logica, di tipo produttivo, si basa su laboratori condotti nei musei e a scuola, coinvolge diverse discipline e ha i propri capisaldi nella storia della scienza e nella storia dell’arte. Tra i tre e i quattordici anni di età, in particolare, si fa ampio uso di analogie, sia interne ai due domini sia trasversali tra di essi. Il pensiero analogico ha giocato e gioca un ruolo importante nella scienza, in diverse scoperte e invenzioni, nella costruzione di modelli e teorie. È strettamente connesso alla creatività umana, è ampiamente utilizzato anche in campo artistico ed è determinante nei meccanismi interpretativi di ciò che uno vede. Tutto questo è strettamente rappresentato da Galileo Galilei, scienziato e artista, specialmente nell’interpretazione della superficie della luna e nella sua trasposizione in disegni. Galileo trae dall’osservazione della luna con il cannocchiale degli splendidi acquerelli, per la prima volta riconosce nei giochi di ombre e luci vicino al terminatore (confine tra luce e ombra) la presenza di rilievi e valli. Il modello della terra si trasforma analogicamente in quello della luna e viceversa, sino ad arrivare ad un modello comune per tutti i pianeti. Ma nelle incisioni del Sidereum Nucius compare un cratere decisamente più grande di quello esistente. Thomas Harriot (1560–1621), che aveva usato un cannocchiale prima di Galileo e aveva rappresentato con un semplice tratto frastagliato il terminatore, vede i disegni di Galileo e capisce, ma a sua volta riproduce il grande cratere che non c’è. Splendido esempio di realismo intellettuale! Anche i bambini hanno ascoltato l’avventura di Galileo, hanno usato i suoi strumenti, nei diversi laboratori, hanno osservato la luna e il sole (con telescopi moderni) e, come Galileo, hanno provato a raffigurarli. La lettura tradizionale della grafica infantile ci insegna che più i bimbi sono piccoli più i loro riferimenti figurativi sono improntati alla semplicità del realismo intellettuale, ricco di schemi stereotipi e ripetitivi. Ad ogni età nei nostri laboratori apparivano invece disegni improntati a forme diverse, sia di realismo intellettuale sia di realismo visivo. Sollecitati da opportuni input degli insegnanti, i bambini hanno mostrato di essere in grado di rappresentare l’immagine del sole e della luna in modalità diverse, analogiche e creative: riferimenti geometrici, reinterpretazioni da opere d’arte, libera espressività creativa accanto al mantenimento di schemi canonici (antropomorfismo e semplicità di segno) e ad anticipi di realismo visivo. Per ciascuna di queste categorie vengono presentati nel leporello esempi riferiti a diverse fasce d’età.

Luna e Sole, i bambini e l’avventura di Galileo. Disegni di alunni di Scuole dell’Infanzia e Primarie di Pavia

Falomo Bernarduzzi, Lidia;
2018-01-01

Abstract

I bimbi e i ragazzi sono i veri protagonisti dei progetti che coinvolgono il Dipartimento di Fisica e il Sistema Museale dell’Università di Pavia e diverse scuole di ogni ordine e grado del territorio. I progetti, iniziati tredici anni fa, partono da una profonda condivisione di intenti e obiettivi tra scuole e musei universitari, tra ambiti di apprendimento formali e informali. La logica, di tipo produttivo, si basa su laboratori condotti nei musei e a scuola, coinvolge diverse discipline e ha i propri capisaldi nella storia della scienza e nella storia dell’arte. Tra i tre e i quattordici anni di età, in particolare, si fa ampio uso di analogie, sia interne ai due domini sia trasversali tra di essi. Il pensiero analogico ha giocato e gioca un ruolo importante nella scienza, in diverse scoperte e invenzioni, nella costruzione di modelli e teorie. È strettamente connesso alla creatività umana, è ampiamente utilizzato anche in campo artistico ed è determinante nei meccanismi interpretativi di ciò che uno vede. Tutto questo è strettamente rappresentato da Galileo Galilei, scienziato e artista, specialmente nell’interpretazione della superficie della luna e nella sua trasposizione in disegni. Galileo trae dall’osservazione della luna con il cannocchiale degli splendidi acquerelli, per la prima volta riconosce nei giochi di ombre e luci vicino al terminatore (confine tra luce e ombra) la presenza di rilievi e valli. Il modello della terra si trasforma analogicamente in quello della luna e viceversa, sino ad arrivare ad un modello comune per tutti i pianeti. Ma nelle incisioni del Sidereum Nucius compare un cratere decisamente più grande di quello esistente. Thomas Harriot (1560–1621), che aveva usato un cannocchiale prima di Galileo e aveva rappresentato con un semplice tratto frastagliato il terminatore, vede i disegni di Galileo e capisce, ma a sua volta riproduce il grande cratere che non c’è. Splendido esempio di realismo intellettuale! Anche i bambini hanno ascoltato l’avventura di Galileo, hanno usato i suoi strumenti, nei diversi laboratori, hanno osservato la luna e il sole (con telescopi moderni) e, come Galileo, hanno provato a raffigurarli. La lettura tradizionale della grafica infantile ci insegna che più i bimbi sono piccoli più i loro riferimenti figurativi sono improntati alla semplicità del realismo intellettuale, ricco di schemi stereotipi e ripetitivi. Ad ogni età nei nostri laboratori apparivano invece disegni improntati a forme diverse, sia di realismo intellettuale sia di realismo visivo. Sollecitati da opportuni input degli insegnanti, i bambini hanno mostrato di essere in grado di rappresentare l’immagine del sole e della luna in modalità diverse, analogiche e creative: riferimenti geometrici, reinterpretazioni da opere d’arte, libera espressività creativa accanto al mantenimento di schemi canonici (antropomorfismo e semplicità di segno) e ad anticipi di realismo visivo. Per ciascuna di queste categorie vengono presentati nel leporello esempi riferiti a diverse fasce d’età.
2018
Scienza e arte al museo
9788899868390
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1372745
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