Il filosofo e il politico:generi di vita rivali o conciliabili?

Il contributo prende le mosse dall'aspetto più innovativo del progetto politico delineato da Platone nella "Repubblica" ed esposto nel V libro, nell'ambito della cosiddetta "terza ondata", e cioè la necessità di connettere tra loro la vita politica e la vita filosofica, che costituiscono da sempre modi di vita rivali. Perché ciò si realizzi, è necessario anzitutto precisare chi sia il filosofo e quali prerogative, intellettuali e morali, possegga: secondo l'opinione corrente, infatti, si tratta di un individuo eccentrico, se non addirittura malvagio, oppure del tutto inutile. In questo quadro, il vero filosofo sceglie perciò di tenersi in disparte, rinunciando a qualsiasi coinvolgimento nella politica. Il superamento di questa divergenza, al momento inconciliabile, tra vita filosofica e vita politica, potrà attuarsi solo quando si realizzerà la "kallipolis", perché nessuno degli attuali ordinamenti politici si adatta a una natura filosofica.