INTRODUZIONE: La pratica di piercing e tatuaggi, la cui diffusione è in aumento in molti paesi, inclusa l’Italia, espone ad una serie di problematiche legate alla sicurezza, al rischio di infezioni, di reazioni allergiche, di altre patologie e di effetti avversi non sempre correttamente percepite dalla popolazione generale e da chi ci si sottopone. MATERIALI E METODI: È stata condotta una revisione sistematica della letteratura al fine di indagare la percezione del rischio correlato alla pratica di piercing e tatuaggi. Sono state seguite le linee guida “Prepared Items for Systematic Reviews and Meta-Analysis” (PRISMA) e sviluppate strategie di ricerca sui database elettronici MEDLINE e Embase. I criteri di inclusione ed esclusione sono stati definiti a priori tramite protocollo e l’eleggibilità degli studi è stata valutata in doppio cieco mediante un processo a due fasi. RISULTATI: Sono stati selezionati 173 articoli, di cui 29 (17%) trattenuti al primo screening e 7 (4%) al secondo. Gli studi, estremamente eterogenei tra loro per numerosità campionaria ed età dei partecipanti, sono stati condotti negli Stati Uniti (2) e rispettivamente in Italia, Germania, Norvegia, Bulgaria e Korea. Dall’analisi dei dati, la popolazione maggiormente a rischio risulta essere quella maschile di età compresa tra i 14 e i 17 anni, che dimostra scarsa percezione del rischio di infezione e di possibili complicanze mediche (OR = 0.78), e ridotta consapevolezza circa i requisiti e le norme igieniche cui si deve attenere il tatuatore (OR = 0.54). CONCLUSIONI: Emerge la necessità di implementare programmi di sensibilizzazione e le campagne di informazione circa i rischi legati a piercing e tatuaggi al fine di accrescere la consapevolezza specialmente nelle fasce più giovani della popolazione nonché di uniformare le normative a livello regionale e nazionale al fine di garantirne una pratica sicura.

La percezione del rischio legata alla pratica di piercing e tatuaggi: una revisione sistematica della letteratura

Odone A;
2015-01-01

Abstract

INTRODUZIONE: La pratica di piercing e tatuaggi, la cui diffusione è in aumento in molti paesi, inclusa l’Italia, espone ad una serie di problematiche legate alla sicurezza, al rischio di infezioni, di reazioni allergiche, di altre patologie e di effetti avversi non sempre correttamente percepite dalla popolazione generale e da chi ci si sottopone. MATERIALI E METODI: È stata condotta una revisione sistematica della letteratura al fine di indagare la percezione del rischio correlato alla pratica di piercing e tatuaggi. Sono state seguite le linee guida “Prepared Items for Systematic Reviews and Meta-Analysis” (PRISMA) e sviluppate strategie di ricerca sui database elettronici MEDLINE e Embase. I criteri di inclusione ed esclusione sono stati definiti a priori tramite protocollo e l’eleggibilità degli studi è stata valutata in doppio cieco mediante un processo a due fasi. RISULTATI: Sono stati selezionati 173 articoli, di cui 29 (17%) trattenuti al primo screening e 7 (4%) al secondo. Gli studi, estremamente eterogenei tra loro per numerosità campionaria ed età dei partecipanti, sono stati condotti negli Stati Uniti (2) e rispettivamente in Italia, Germania, Norvegia, Bulgaria e Korea. Dall’analisi dei dati, la popolazione maggiormente a rischio risulta essere quella maschile di età compresa tra i 14 e i 17 anni, che dimostra scarsa percezione del rischio di infezione e di possibili complicanze mediche (OR = 0.78), e ridotta consapevolezza circa i requisiti e le norme igieniche cui si deve attenere il tatuatore (OR = 0.54). CONCLUSIONI: Emerge la necessità di implementare programmi di sensibilizzazione e le campagne di informazione circa i rischi legati a piercing e tatuaggi al fine di accrescere la consapevolezza specialmente nelle fasce più giovani della popolazione nonché di uniformare le normative a livello regionale e nazionale al fine di garantirne una pratica sicura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1426388
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