Indagini di tipo epidemiologico hanno ormai chiaramente dimostrato che il vino, matrice alimentare molto complessa, contiene numerosi composti, diversi dall’etanolo, dotati di particolari attività biologiche. E’ ormai provato infatti che la componente polifenolica è responsabile dell’azione protettiva del vino, in particolare del vino rosso, contro numerose patologie cronico-degenerative, molto diffuse nei Paesi più progrediti, quali il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative. E’ stato inoltre trovato che il vino presenta attività antimicrobica nei confronti di batteri enteropatogeni e dell’Helicobacter pylori. Più recentemente ricerche da noi condotte hanno dimostrato che sia il vino bianco che rosso presentano attività antibatterica anche nei confronti di numerosi ceppi di Streptococchi orali e hanno individuato quali responsabili di tale attività gli acidi acetico, citrico, malico, lattico, succinico e tartarico, presenti nelle uve e/o prodotti nel vino durante la fermentazione malolattica. E’ stato inoltre provato un effetto post-contatto che dimostra che l’azione inibente sulla crescità dei batteri permane per diverse ore dopo il contatto degli stessi con la bevanda. Considerando l’azione antimicrobica rilevata per il vino contro lo Streptococcus mutans, l’agente infettivo principale responsabile della formazione della placca e quindi dello sviluppo della carie dentale, abbiamo esteso la ricerca per verificare altre eventuali proprietà della bevanda che possano confermare una sua azione nella prevenzione di questa malattia. E’ stato pertanto studiato l’effetto del vino rosso sulla capacità 1) dello Streptococcus mutans di aderire a granuli di idrossiapatite (HA) e 2) di rimanere poi adeso alla placca, condizioni necessarie per lo sviluppo della lesione cariosa. Inoltre, verificato un effetto positivo della bevanda in tal senso, mediante estrazione in fase solida e analisi RP-HPLC-ESI-MS è stata individuata la frazione responsabile di tale attività.

Effetto del vino rosso sulla capacità di adesione dello Streptococcus mutans a granuli di idrossiapatite

DAGLIA, MARIA;PAPETTI, ADELE;ACETI, CAMILLA;SPINI, VALENTINA;SORDELLI, BARBARA;GAZZANI, GABRIELLA
2008-01-01

Abstract

Indagini di tipo epidemiologico hanno ormai chiaramente dimostrato che il vino, matrice alimentare molto complessa, contiene numerosi composti, diversi dall’etanolo, dotati di particolari attività biologiche. E’ ormai provato infatti che la componente polifenolica è responsabile dell’azione protettiva del vino, in particolare del vino rosso, contro numerose patologie cronico-degenerative, molto diffuse nei Paesi più progrediti, quali il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative. E’ stato inoltre trovato che il vino presenta attività antimicrobica nei confronti di batteri enteropatogeni e dell’Helicobacter pylori. Più recentemente ricerche da noi condotte hanno dimostrato che sia il vino bianco che rosso presentano attività antibatterica anche nei confronti di numerosi ceppi di Streptococchi orali e hanno individuato quali responsabili di tale attività gli acidi acetico, citrico, malico, lattico, succinico e tartarico, presenti nelle uve e/o prodotti nel vino durante la fermentazione malolattica. E’ stato inoltre provato un effetto post-contatto che dimostra che l’azione inibente sulla crescità dei batteri permane per diverse ore dopo il contatto degli stessi con la bevanda. Considerando l’azione antimicrobica rilevata per il vino contro lo Streptococcus mutans, l’agente infettivo principale responsabile della formazione della placca e quindi dello sviluppo della carie dentale, abbiamo esteso la ricerca per verificare altre eventuali proprietà della bevanda che possano confermare una sua azione nella prevenzione di questa malattia. E’ stato pertanto studiato l’effetto del vino rosso sulla capacità 1) dello Streptococcus mutans di aderire a granuli di idrossiapatite (HA) e 2) di rimanere poi adeso alla placca, condizioni necessarie per lo sviluppo della lesione cariosa. Inoltre, verificato un effetto positivo della bevanda in tal senso, mediante estrazione in fase solida e analisi RP-HPLC-ESI-MS è stata individuata la frazione responsabile di tale attività.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/149328
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