San Michele Maggiore è la più antica chiesa romanica di Pavia (XII secolo) e una delle più significative di tutto il nord Italia per lo stesso periodo. In S.Michele furono incoronati Re Longobardi, del Regno Italico e Imperatori. La facciata della basilica, realizzata in pietra arenaria, è caratterizzata dalla splendida ricchezza dei suoi bassorilievi. Negli ultimi decenni a causa della fragilità della pietra stessa, dell’inquinamento atmosferico e di altre ragioni non del tutto conosciute, la facciata ha subito e sta subendo gravissimi danni: il più impressionante è la continua erosione dei bassorilievi. Nel 1978 una parte significativa della facciata era stata rilevata con le consuete tecniche della fotogrammetria classica. In questa relazione si espongono i risultati del confronto fra i quei dati e quelli della campagna di rilievi fotogrammetrici effettuata, su tutta la facciate, nel maggio 1999. Lo studio viene affrontato anche da piani metodologici diversi. In particolare, per indagare le possibili ragioni dell’erosione avvenuta nell’intervallo di tempo fra i due rilievi, l’ultimo rilievo viene integrato con riprese da camera termografica ad alta risoluzione. La ricerca si sviluppa nell’ambito delle attività della Scuola Europea di Studi avanzati in Conservazione del Patrimonio Storico e Architettonico.

METODI DI RILIEVO PER VALUTARE L'EROSIONE DEI BASSORILIEVI DELLA BASILICA DI S. MICHELE IN PAVIA

SPALLA, ANNA
1999-01-01

Abstract

San Michele Maggiore è la più antica chiesa romanica di Pavia (XII secolo) e una delle più significative di tutto il nord Italia per lo stesso periodo. In S.Michele furono incoronati Re Longobardi, del Regno Italico e Imperatori. La facciata della basilica, realizzata in pietra arenaria, è caratterizzata dalla splendida ricchezza dei suoi bassorilievi. Negli ultimi decenni a causa della fragilità della pietra stessa, dell’inquinamento atmosferico e di altre ragioni non del tutto conosciute, la facciata ha subito e sta subendo gravissimi danni: il più impressionante è la continua erosione dei bassorilievi. Nel 1978 una parte significativa della facciata era stata rilevata con le consuete tecniche della fotogrammetria classica. In questa relazione si espongono i risultati del confronto fra i quei dati e quelli della campagna di rilievi fotogrammetrici effettuata, su tutta la facciate, nel maggio 1999. Lo studio viene affrontato anche da piani metodologici diversi. In particolare, per indagare le possibili ragioni dell’erosione avvenuta nell’intervallo di tempo fra i due rilievi, l’ultimo rilievo viene integrato con riprese da camera termografica ad alta risoluzione. La ricerca si sviluppa nell’ambito delle attività della Scuola Europea di Studi avanzati in Conservazione del Patrimonio Storico e Architettonico.
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