Il lavoro conserva solo per una scelta espositiva la forma della "lezione" narrata in prima persona, ma costituisce in realtà una riflessione originale sul modo di produzione delle situazioni soggettive nel diritto amministrativo, mostrando come tanto l'interesse legittimo quanto il diritto soggettivo si definiscano in relazione al potere amministrativo e siano il frutto di un riconoscimento necessariamente casistico-giurisprudenziale. La matrice ideale delle due situazioni soggettive fondamentali del diritto amministrativo viene ricondotta alla forma delle due azioni originariamente previste per la tutela nei confronti del potere amministrativo dall'art. 2 della legge del 1865 e dall'art. 3 della legge del 1889, dimostrando come ancora oggi queste due matrici condizionino profondamente l'attribuzione giurisprudenziale di un bisogno di tutela all'una o all'altra situazione soggettiva. Ma l'analisi procede oltre il momento genetico delle due figure, per approfondire anche la consistenza intrinseca di entrambe, sostenendo la tesi che diritto soggettivo e interesse legittimo siano l'espressione di differenti tipi di regole del rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, entrambi rivolti a garantire il singolo dall'arbitrio del potere amministrativo, ma secondo modalità profondamente differenti, l'una che risale idealmente al modello della Rule of Law (attribuzione al singolo di prerogative intangibili da parte del potere amministrativo), l'altra che risale alle versione continentale dello Stato di Diritto (attribuzione al singolo della legittimazione a contestare la legittimità della determinazione amministrativa). In questi termini viene riproposta l’importanza della nota contrapposizione tra norme di relazione e norme di azione, la quale assume importanza anche per comprendere come la figura dottrinale dei “diritti incomprimibili” non rappresenti un’anomala eccezione alla regola della c.d. degradazione, ma costituisca, al contrario, la forma più autentica del diritto soggettivo nei confronti della pubblica amministrazione. Il lavoro si chiude con la prospettazione dell'ipotesi che la sentenza n. 500/99 delle Sezioni Unite abbia aperto la strada, ancora incerta e confusa, dell'affermazione di nuove regole del rapporto tra cittadini e potere amministrativo, perchè, con il riconoscimento della risarcibilità dei danni prodotti dall'esercizio o mancato esercizio del potere amministrativo “in violazione delle regole di imparzialità, di correttezza e di buona amministrazione alle quali l’esercizio della funzione amministrativa deve ispirarsi”, le norme di azione hanno acquistato l’inedita possibilità di valere anche come norme di relazione, portando a contatto due ambiti di normatività che in precedenza avevano proceduto rigorosamente separati. L’apparato delle note è contenuto nei “Riferimenti” posti in coda alla trattazione.

Le situazioni soggettive nel diritto amministrativo

TONOLETTI, BRUNO EMILIO
2010-01-01

Abstract

Il lavoro conserva solo per una scelta espositiva la forma della "lezione" narrata in prima persona, ma costituisce in realtà una riflessione originale sul modo di produzione delle situazioni soggettive nel diritto amministrativo, mostrando come tanto l'interesse legittimo quanto il diritto soggettivo si definiscano in relazione al potere amministrativo e siano il frutto di un riconoscimento necessariamente casistico-giurisprudenziale. La matrice ideale delle due situazioni soggettive fondamentali del diritto amministrativo viene ricondotta alla forma delle due azioni originariamente previste per la tutela nei confronti del potere amministrativo dall'art. 2 della legge del 1865 e dall'art. 3 della legge del 1889, dimostrando come ancora oggi queste due matrici condizionino profondamente l'attribuzione giurisprudenziale di un bisogno di tutela all'una o all'altra situazione soggettiva. Ma l'analisi procede oltre il momento genetico delle due figure, per approfondire anche la consistenza intrinseca di entrambe, sostenendo la tesi che diritto soggettivo e interesse legittimo siano l'espressione di differenti tipi di regole del rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, entrambi rivolti a garantire il singolo dall'arbitrio del potere amministrativo, ma secondo modalità profondamente differenti, l'una che risale idealmente al modello della Rule of Law (attribuzione al singolo di prerogative intangibili da parte del potere amministrativo), l'altra che risale alle versione continentale dello Stato di Diritto (attribuzione al singolo della legittimazione a contestare la legittimità della determinazione amministrativa). In questi termini viene riproposta l’importanza della nota contrapposizione tra norme di relazione e norme di azione, la quale assume importanza anche per comprendere come la figura dottrinale dei “diritti incomprimibili” non rappresenti un’anomala eccezione alla regola della c.d. degradazione, ma costituisca, al contrario, la forma più autentica del diritto soggettivo nei confronti della pubblica amministrazione. Il lavoro si chiude con la prospettazione dell'ipotesi che la sentenza n. 500/99 delle Sezioni Unite abbia aperto la strada, ancora incerta e confusa, dell'affermazione di nuove regole del rapporto tra cittadini e potere amministrativo, perchè, con il riconoscimento della risarcibilità dei danni prodotti dall'esercizio o mancato esercizio del potere amministrativo “in violazione delle regole di imparzialità, di correttezza e di buona amministrazione alle quali l’esercizio della funzione amministrativa deve ispirarsi”, le norme di azione hanno acquistato l’inedita possibilità di valere anche come norme di relazione, portando a contatto due ambiti di normatività che in precedenza avevano proceduto rigorosamente separati. L’apparato delle note è contenuto nei “Riferimenti” posti in coda alla trattazione.
2010
9788834817193
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/210247
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact