L’indagine ricostruisce la lunga e complessa vicenda del “progetto sostituito” di codice penale realizzato da Giandomenico Romagnosi e intende contribuire alla definitiva collocazione di tale testo nella storia della codificazione penale in Italia. Il progetto fu elaborato da Romagnosi nel 1806 prima della sua chiamata a Milano, ove egli collaborò all’attività di codificazione del napoleonico Regno d’Italia sfociata nell’entrata in vigore del Codice di Procedura Penale (1807), altrimenti noto con la denominazione di codice Romagnosi. Dopo avere illustrato le fasi di elaborazione del “progetto sostituito”, il contributo ne esamina i contenuti, sottolineando come essi siano spesso determinati dal sovrapporsi alla più risalente visione sensista e meccanicista propria di Romagnosi delle nuove sensibilità post-termidoriane affermate dalla scuola degli Idéologues e informate a uno spiccato pessimismo circa i caratteri distintivi della natura umana. Nella seconda parte lo scritto ricostruisce le successive vicende del testo che culminano, dopo un lungo oblio, nella sua ‘riscoperta’ novecentesca a opera dagli esponenti della fase più matura della Scuola Positiva. Il “progetto sostituito” diviene in tale contesto il cardine di un’operazione di appropriazione del pensiero penalistico di Romagnosi, che viene dipinto come un precursore del positivismo penale segnatamente nell’individuazione della difesa sociale come scopo del diritto penale, nello sviluppo della concezione general-preventiva della pena e nell’elaborazione del concetto di misura di sicurezza.

Multa renascentur quae iam cecidere. La plurisecolare vicenda del Progetto sostituito di Giandomenico Romagnosi.

DEZZA, ETTORE
2009-01-01

Abstract

L’indagine ricostruisce la lunga e complessa vicenda del “progetto sostituito” di codice penale realizzato da Giandomenico Romagnosi e intende contribuire alla definitiva collocazione di tale testo nella storia della codificazione penale in Italia. Il progetto fu elaborato da Romagnosi nel 1806 prima della sua chiamata a Milano, ove egli collaborò all’attività di codificazione del napoleonico Regno d’Italia sfociata nell’entrata in vigore del Codice di Procedura Penale (1807), altrimenti noto con la denominazione di codice Romagnosi. Dopo avere illustrato le fasi di elaborazione del “progetto sostituito”, il contributo ne esamina i contenuti, sottolineando come essi siano spesso determinati dal sovrapporsi alla più risalente visione sensista e meccanicista propria di Romagnosi delle nuove sensibilità post-termidoriane affermate dalla scuola degli Idéologues e informate a uno spiccato pessimismo circa i caratteri distintivi della natura umana. Nella seconda parte lo scritto ricostruisce le successive vicende del testo che culminano, dopo un lungo oblio, nella sua ‘riscoperta’ novecentesca a opera dagli esponenti della fase più matura della Scuola Positiva. Il “progetto sostituito” diviene in tale contesto il cardine di un’operazione di appropriazione del pensiero penalistico di Romagnosi, che viene dipinto come un precursore del positivismo penale segnatamente nell’individuazione della difesa sociale come scopo del diritto penale, nello sviluppo della concezione general-preventiva della pena e nell’elaborazione del concetto di misura di sicurezza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/216922
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