Nella letteratura teologica e pastorale dei secoli XIII e XIV la mala taciturnitas è considerata un peccato della lingua che consiste nel tacere ciò che deve essere detto. L’articolo prende in esame le diverse forme di questa mala taciturnitas dapprima in ambito religioso (predicazione, confessione, insegnamento, edificazione morale), quindi in ambito laico (comunicazione politica , giudiziaria, professionale, sociale e familiare). Infine, viene preso in considerazione il concetto di affabilitas, cioè la capacità di parlare al prossimo con parole gentili, piacevoli e amichevoli, considerata a volte come il contrario della mala taciturnitas. Viene proposta una breve storia di questo concetto analizzato in particolare nello Speculum universale di Rodolfo Ardente, un’enciclopedia morale composta nei primi anni del secolo XIII, e nella Summa theologiae di Tommaso d’Aquino.
La 'mala taciturnitas' tra il dovere della correzione e il piacere dell'affabilità
CASAGRANDE, CARLA
2010-01-01
Abstract
Nella letteratura teologica e pastorale dei secoli XIII e XIV la mala taciturnitas è considerata un peccato della lingua che consiste nel tacere ciò che deve essere detto. L’articolo prende in esame le diverse forme di questa mala taciturnitas dapprima in ambito religioso (predicazione, confessione, insegnamento, edificazione morale), quindi in ambito laico (comunicazione politica , giudiziaria, professionale, sociale e familiare). Infine, viene preso in considerazione il concetto di affabilitas, cioè la capacità di parlare al prossimo con parole gentili, piacevoli e amichevoli, considerata a volte come il contrario della mala taciturnitas. Viene proposta una breve storia di questo concetto analizzato in particolare nello Speculum universale di Rodolfo Ardente, un’enciclopedia morale composta nei primi anni del secolo XIII, e nella Summa theologiae di Tommaso d’Aquino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.