Nel saggio si affronta il problema ampio e sfuggente degli atteggiamenti della gioventù universitaria di fronte alla cacciata degli “ebrei” dal mondo degli studi, indagando il variegato e mutevole quadro delle sue reazioni all’ostracismo dei docenti, alle vessazioni inflitte ai compagni italiani e stranieri riconosciuti ebrei e al blocco drastico delle nuove immatricolazioni, nonché, da un punto di vista più generale, esaminare i modi dell’assimilazione, introiezione e/o rigetto delle tematiche di fondo della campagna razziale. Assumendo il punto visuale degli studenti sulla questione ebraica alla fine degli anni Trenta, si discutono spunti e dati già emersi e si riflette sulla ricezione di questa nodale scelta politica e ideologica del fascismo presso un’élite colta e qualificata, destinata a ruoli professionali e politici dirigenti e, in quanto tale, vera pupilla del regime.
La gioventù universitaria di fronte alle leggi antiebraiche
SIGNORI, ELISA
2010-01-01
Abstract
Nel saggio si affronta il problema ampio e sfuggente degli atteggiamenti della gioventù universitaria di fronte alla cacciata degli “ebrei” dal mondo degli studi, indagando il variegato e mutevole quadro delle sue reazioni all’ostracismo dei docenti, alle vessazioni inflitte ai compagni italiani e stranieri riconosciuti ebrei e al blocco drastico delle nuove immatricolazioni, nonché, da un punto di vista più generale, esaminare i modi dell’assimilazione, introiezione e/o rigetto delle tematiche di fondo della campagna razziale. Assumendo il punto visuale degli studenti sulla questione ebraica alla fine degli anni Trenta, si discutono spunti e dati già emersi e si riflette sulla ricezione di questa nodale scelta politica e ideologica del fascismo presso un’élite colta e qualificata, destinata a ruoli professionali e politici dirigenti e, in quanto tale, vera pupilla del regime.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.