Analisi di due messe-parodia di Ingegneri (1573) e di Vinci (1575) basate sui mottetti “Laudate pueri Dominum” e “Domine, in virtute tua” di Palestrina, editi nel 572. Le due composizioni, a quanto pare, costituiscono i primi esempi di elaborazione di opere del Prenestino, assai vicine tra loro cronologicamente e geograficamente, e consentono una serie di considerazioni tecniche e storiche sulla primissima ricezione del grande compositore romano nel corso del XVI secolo. Ad esempio, è assai rilevante la scelta di mottetti a otto voci tratti dal secondo libro di mottetti di Palestrina del 1572, una delle prime edizioni in assoluto di autore italiano comprendenti musiche per tale organico. Vengono quindi indagate le diverse scelte di Ingegneri e Vinci e il loro comportamento nei confronti dei modelli di partenza; nel compositore veronese, a quelle date a Cremona già da qualche anno, la scrittura a otto voci non divise viene a sua volta potenziata, addensata e ulteriormente elaborata, mentre nel compositore palermitano, allora maestro di cappella in Santa Maria Maggiore a Bergamo, vengono evidenziate le possibilità intrinseche di suddivisione dell’organico a due cori. Sono infine proposte delle ipotesi di lettura intertestuale che legano la messa “Domine, in virtute tua” di Vinci alla messa “Papae Marcelli” di Palestrina e al contesto postridentino.

Ingegneri e Vinci rielaborano Palestrina: alcune riflessioni sulla fortuna del Prenestino nel XVI secolo

TIBALDI, RODOBALDO
2010-01-01

Abstract

Analisi di due messe-parodia di Ingegneri (1573) e di Vinci (1575) basate sui mottetti “Laudate pueri Dominum” e “Domine, in virtute tua” di Palestrina, editi nel 572. Le due composizioni, a quanto pare, costituiscono i primi esempi di elaborazione di opere del Prenestino, assai vicine tra loro cronologicamente e geograficamente, e consentono una serie di considerazioni tecniche e storiche sulla primissima ricezione del grande compositore romano nel corso del XVI secolo. Ad esempio, è assai rilevante la scelta di mottetti a otto voci tratti dal secondo libro di mottetti di Palestrina del 1572, una delle prime edizioni in assoluto di autore italiano comprendenti musiche per tale organico. Vengono quindi indagate le diverse scelte di Ingegneri e Vinci e il loro comportamento nei confronti dei modelli di partenza; nel compositore veronese, a quelle date a Cremona già da qualche anno, la scrittura a otto voci non divise viene a sua volta potenziata, addensata e ulteriormente elaborata, mentre nel compositore palermitano, allora maestro di cappella in Santa Maria Maggiore a Bergamo, vengono evidenziate le possibilità intrinseche di suddivisione dell’organico a due cori. Sono infine proposte delle ipotesi di lettura intertestuale che legano la messa “Domine, in virtute tua” di Vinci alla messa “Papae Marcelli” di Palestrina e al contesto postridentino.
2010
9788895349060
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/219543
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