La mostra/laboratorio, dedicata soprattutto agli studenti delle scuole superiori, è stata inaugurata all’Università di Pavia il primo dicembre del 2010. Sono stati esposti strumenti antichi del Museo storico dell’Università, testi e immagini originali, video e animazioni esplicative e soprattutto sono state ricostruite (o costruite traducendo in pratica i progetti teorici degli scienziati) apparecchiature ed esperienze storiche che i visitatori hanno potuto provare e discutere. All’interno del laboratorio, di cui si allega il catalogo, sono state presentate in quattro sezioni alcune tappe storiche fondamentali del lungo e complicato processo che ha portato alla definizione del concetto di energia e alla formulazione del suo principio di conservazione. Dopo un accenno alla filosofia greca, in cui si ritrovano i primi esordi della ricerca di qualcosa di costante all’interno del continuo mutare dei fenomeni e i primi tentativi di spiegare la causa del mutamento, si è passati al mito del motore perpetuo, sottolineando come l’assunzione della sua impossibilità abbia portato a fecondi risultati. Nella I sezione, dedicata alla meccanica, sono state presentate le idee e riproposti gli esperimenti di Galileo, Huygens e Leibniz, con pendoli, pendolo “interrotto”, trampolini, pendoli composti, ed esempi di urto elastico e anelastico. Nella II sezione, dopo un accenno alle macchine a vapore, sono state presentate le ricostruzioni di elettroforo e pila, per i quali Volta usò l’aggettivo “perpetuo” e che vennero reinterpretati da Faraday, Mayer ed Helmholtz nell’ambito della conservazione dell’energia. Nella sezione sono stati proposti anche gli esperimenti di Oersted e Faraday e diverse catene di trasformazioni energetiche. Nella III sezione sono stati analizzati gli approcci di Mayer e di Joule, che hanno permesso la correlazione quantitativa tra i fenomeni naturali, ed è stata presentata la prima formulazione del principio di conservazione dell’energia, di Helmholtz. Nella IV sezione, dedicata all’energia solare, sono state preparate esperienze sull’effetto fotovoltaico e la fotoconducibilità ed esposti esempi di celle solari di silicio, con possibilità di misura dei principali parametri. Sono stati mostrati piccoli dispositivi alimentati da celle solari e altri in cui l’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico è stata utilizzata per realizzare l’elettrolisi dell’acqua e produrre idrogeno, impiegato nelle celle a combustibile di modellini di auto. La mostra/laboratorio è stata preceduta da vari incontri di aggiornamento degli insegnanti, cui sono stati forniti materiali testuali e multimediali. A presentare ai circa quattromila visitatori le varie esperienze sono stati studenti delle scuole superiori del territorio che, preparati ed entusiasti, hanno saputo avvicinare i loro coetanei alla fisica e alla storia della fisica in modo sicuramente più accattivante e gradito rispetto alle tradizionali visite guidate. Il coinvolgimento diretto si è rivelato particolarmente utile agli stessi studenti-explainer, sia come stimolo per ulteriori approfondimenti sia per il miglioramento delle capacità operative, comunicative, sociali. L’esperienza compiuta ha spesso migliorato il loro atteggiamento verso la scienza. Terminata la mostra, gli hands on relativi alle sezioni di Galileo e Volta sono stati inviati, integrati da alcuni altri e corredati da pannelli esplicativi, alla mostra internazionale “An Italian History of Innovation” tenutasi presso la sede del World Intellectual Property Organization, a Ginevra dal 23 maggio al 3 giugno 2011. L’esposizione è stata allestita in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia per ricordare alcuni “grandi” della scienza. Promossa dall’Ambasciata italiana di Ginevra con la partecipazione del nostro Dipartimento di Fisica, dell’Università di Perugia e dell’INFN di Roma, la mostra ha proposto alcuni esempi di eccellenza del pensiero scientifico italiano nel campo della fisica, da Galileo e Volta a Rubbia e ai contemporanei impegnati in ricerche di frontiera.

Energia, questa trasformista. Laboratorio storico interattivo. Pavia, Palazzo Botta 1 dicembre 2010 - 20 febbraio 2011

FALOMO BERNARDUZZI, LIDIA;BEVILACQUA, FABIO;ANDREANI, LUCIO;MASCHERETTI, PAOLO;MARABELLI, FRANCO;CONTARDINI, PATRIZIA;GUASCHI, PAOLO;
2010-01-01

Abstract

La mostra/laboratorio, dedicata soprattutto agli studenti delle scuole superiori, è stata inaugurata all’Università di Pavia il primo dicembre del 2010. Sono stati esposti strumenti antichi del Museo storico dell’Università, testi e immagini originali, video e animazioni esplicative e soprattutto sono state ricostruite (o costruite traducendo in pratica i progetti teorici degli scienziati) apparecchiature ed esperienze storiche che i visitatori hanno potuto provare e discutere. All’interno del laboratorio, di cui si allega il catalogo, sono state presentate in quattro sezioni alcune tappe storiche fondamentali del lungo e complicato processo che ha portato alla definizione del concetto di energia e alla formulazione del suo principio di conservazione. Dopo un accenno alla filosofia greca, in cui si ritrovano i primi esordi della ricerca di qualcosa di costante all’interno del continuo mutare dei fenomeni e i primi tentativi di spiegare la causa del mutamento, si è passati al mito del motore perpetuo, sottolineando come l’assunzione della sua impossibilità abbia portato a fecondi risultati. Nella I sezione, dedicata alla meccanica, sono state presentate le idee e riproposti gli esperimenti di Galileo, Huygens e Leibniz, con pendoli, pendolo “interrotto”, trampolini, pendoli composti, ed esempi di urto elastico e anelastico. Nella II sezione, dopo un accenno alle macchine a vapore, sono state presentate le ricostruzioni di elettroforo e pila, per i quali Volta usò l’aggettivo “perpetuo” e che vennero reinterpretati da Faraday, Mayer ed Helmholtz nell’ambito della conservazione dell’energia. Nella sezione sono stati proposti anche gli esperimenti di Oersted e Faraday e diverse catene di trasformazioni energetiche. Nella III sezione sono stati analizzati gli approcci di Mayer e di Joule, che hanno permesso la correlazione quantitativa tra i fenomeni naturali, ed è stata presentata la prima formulazione del principio di conservazione dell’energia, di Helmholtz. Nella IV sezione, dedicata all’energia solare, sono state preparate esperienze sull’effetto fotovoltaico e la fotoconducibilità ed esposti esempi di celle solari di silicio, con possibilità di misura dei principali parametri. Sono stati mostrati piccoli dispositivi alimentati da celle solari e altri in cui l’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico è stata utilizzata per realizzare l’elettrolisi dell’acqua e produrre idrogeno, impiegato nelle celle a combustibile di modellini di auto. La mostra/laboratorio è stata preceduta da vari incontri di aggiornamento degli insegnanti, cui sono stati forniti materiali testuali e multimediali. A presentare ai circa quattromila visitatori le varie esperienze sono stati studenti delle scuole superiori del territorio che, preparati ed entusiasti, hanno saputo avvicinare i loro coetanei alla fisica e alla storia della fisica in modo sicuramente più accattivante e gradito rispetto alle tradizionali visite guidate. Il coinvolgimento diretto si è rivelato particolarmente utile agli stessi studenti-explainer, sia come stimolo per ulteriori approfondimenti sia per il miglioramento delle capacità operative, comunicative, sociali. L’esperienza compiuta ha spesso migliorato il loro atteggiamento verso la scienza. Terminata la mostra, gli hands on relativi alle sezioni di Galileo e Volta sono stati inviati, integrati da alcuni altri e corredati da pannelli esplicativi, alla mostra internazionale “An Italian History of Innovation” tenutasi presso la sede del World Intellectual Property Organization, a Ginevra dal 23 maggio al 3 giugno 2011. L’esposizione è stata allestita in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia per ricordare alcuni “grandi” della scienza. Promossa dall’Ambasciata italiana di Ginevra con la partecipazione del nostro Dipartimento di Fisica, dell’Università di Perugia e dell’INFN di Roma, la mostra ha proposto alcuni esempi di eccellenza del pensiero scientifico italiano nel campo della fisica, da Galileo e Volta a Rubbia e ai contemporanei impegnati in ricerche di frontiera.
2010
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/225706
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