L’autore, dopo aver motivato e sottolineato l’importanza dell’informazione nei confronti degli utenti dell’assistenza sanitaria ospedaliera in linea generale, richiamando anche presupposti storici e ricognizioni sul campo di matrice internazionale, precisa i motivi per i quali, in materia di infezioni ospedaliere, l’informazione deve vedere come destinatari non soltanto i degenti ma anche coloro che, a diverso titolo, accedono e frequentano l’ambiente assistenziale. Estrapola quindi dalle indicazioni operative della Joint Commission International Accreditation i punti maggiormente attinenti alla materia in discussione ed evidenzia come in caso di contenzioso per infezioni nosocomiali, essendo la loro ricorrenza statistica materialmente non azzerabile, sono quanto mai opportune e utili le procedure di conciliazione; a tal proposito l’autore richiama le specifiche iniziative normative implementate in Francia, nonché la prospettiva di formale mediazione conciliativa aperta in Italia dal recente D. Lgs. n. 28/2010. Da ultimo, l’autore ricorda alcune sentenza della Corte di Cassazione in materia di rilevanza giuridica dell’informazione, l’ultima delle quali, dell’8 giugno 2010, è andata a rispolverare il paradigma del reato doloso in caso di peggioramento della salute del paziente conseguente ad una prestazione assistenziale non supportata da un’adeguata procedura di informazione e di ottenimento del consenso, che si pretende espresso in termini di totale consapevolezza del paziente nei confronti dei potenziali esiti della prestazione medesima.

Informazione e consenso ai fini di un'appropriata gestione delle infezioni nosocomiali, anche alla luce delle indicazioni della Joint Commission of International Accreditation e degli indirizzi della Cassazione

BUZZI, FABIO
2010-01-01

Abstract

L’autore, dopo aver motivato e sottolineato l’importanza dell’informazione nei confronti degli utenti dell’assistenza sanitaria ospedaliera in linea generale, richiamando anche presupposti storici e ricognizioni sul campo di matrice internazionale, precisa i motivi per i quali, in materia di infezioni ospedaliere, l’informazione deve vedere come destinatari non soltanto i degenti ma anche coloro che, a diverso titolo, accedono e frequentano l’ambiente assistenziale. Estrapola quindi dalle indicazioni operative della Joint Commission International Accreditation i punti maggiormente attinenti alla materia in discussione ed evidenzia come in caso di contenzioso per infezioni nosocomiali, essendo la loro ricorrenza statistica materialmente non azzerabile, sono quanto mai opportune e utili le procedure di conciliazione; a tal proposito l’autore richiama le specifiche iniziative normative implementate in Francia, nonché la prospettiva di formale mediazione conciliativa aperta in Italia dal recente D. Lgs. n. 28/2010. Da ultimo, l’autore ricorda alcune sentenza della Corte di Cassazione in materia di rilevanza giuridica dell’informazione, l’ultima delle quali, dell’8 giugno 2010, è andata a rispolverare il paradigma del reato doloso in caso di peggioramento della salute del paziente conseguente ad una prestazione assistenziale non supportata da un’adeguata procedura di informazione e di ottenimento del consenso, che si pretende espresso in termini di totale consapevolezza del paziente nei confronti dei potenziali esiti della prestazione medesima.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/258536
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