Il collegio dei nobili di Parma, fondato da Ranuccio I Farnese nel 1601, raccolse nel periodo di governo da parte dei gesuiti (1604-1768) molti giovani aristocratici provenienti da diverse aree dell'Europa, diventando un modello nell'educazione nobiliare. La formazione comprendeva studio, addestramento alle arti cavalleresche, apprendimento dell'etichetta e formazione religiosa e forniva i saperi e i modi per trasformare la nobiltà di nascita nell’arte del ‘vivere con credito’ in società. Le diverse istanze dei duchi Farnese, delle famiglie e dei gesuiti furono composte da questi ultimi grazie a una raffinata arte del governo, all'insegnamento e al lavoro con le coscienze dei giovani convittori. Il processo di civilizzazione occidentale, la rilegittimazione dell'aristocrazia, l'istituzionalizzazione dell'apprendimento, il disciplinamento sociale trovano nel collegio parmense un luogo di sperimentazione e realizzazione. Tra il 1710 e il 1712 un padre gesuita registrò quotidianamente le attività svolte nel collegio dei nobili di Parma e, servendosi delle sue annotazioni, preparò poi un'agenda annuale per regolarne la vita stabilmente. Lo studio critico di tale fonte, integrata con l'altra documentazione finora reperita, ha permesso di ricostruire analiticamente la concreta attuazione di un modello educativo influente, costituendo una rara eccezione nella storia delle istituzioni educative, spesso limitata nei binari delle fonti normative. Il volume consta di un ampio studio introduttivo, di un'appendice documentaria e dell'edizione parziale delle consuetudini raccolte nel secondo decennio del Settecento, conservatesi in più copie.

Il 'giovin signore' in collegio. I gesuiti e l'educazione della nobiltà nelle consuetudini del collegio ducale di Parma.

TURRINI, MIRIAM
2006-01-01

Abstract

Il collegio dei nobili di Parma, fondato da Ranuccio I Farnese nel 1601, raccolse nel periodo di governo da parte dei gesuiti (1604-1768) molti giovani aristocratici provenienti da diverse aree dell'Europa, diventando un modello nell'educazione nobiliare. La formazione comprendeva studio, addestramento alle arti cavalleresche, apprendimento dell'etichetta e formazione religiosa e forniva i saperi e i modi per trasformare la nobiltà di nascita nell’arte del ‘vivere con credito’ in società. Le diverse istanze dei duchi Farnese, delle famiglie e dei gesuiti furono composte da questi ultimi grazie a una raffinata arte del governo, all'insegnamento e al lavoro con le coscienze dei giovani convittori. Il processo di civilizzazione occidentale, la rilegittimazione dell'aristocrazia, l'istituzionalizzazione dell'apprendimento, il disciplinamento sociale trovano nel collegio parmense un luogo di sperimentazione e realizzazione. Tra il 1710 e il 1712 un padre gesuita registrò quotidianamente le attività svolte nel collegio dei nobili di Parma e, servendosi delle sue annotazioni, preparò poi un'agenda annuale per regolarne la vita stabilmente. Lo studio critico di tale fonte, integrata con l'altra documentazione finora reperita, ha permesso di ricostruire analiticamente la concreta attuazione di un modello educativo influente, costituendo una rara eccezione nella storia delle istituzioni educative, spesso limitata nei binari delle fonti normative. Il volume consta di un ampio studio introduttivo, di un'appendice documentaria e dell'edizione parziale delle consuetudini raccolte nel secondo decennio del Settecento, conservatesi in più copie.
2006
9788849126853
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