La psicologia dei processi di comprensione testuale è un’area di ricerca multidisciplinare collocabile nell’ambito generale delle scienze cognitive. Possiamo situare negli anni ’70 il momento della nascita di questa disciplina come filone di ricerca autonomo e staccato da filoni affini, tuttavia il suo carattere spiccatamente multidisciplinare la rende prossima ad altre discipline come la linguistica, la psicolinguistica e la linguistica computazionale fino all’intelligenza artificiale e all’informatica passando per molti filoni di ricerca propri delle scienze cognitive come lo studio della memoria, della percezione, delle emozioni e dei processi di ragionamento. Negli anni ’80 e ’90, molte ricerche hanno fatto luce su alcuni dei principali processi e sulle componenti centrali implicate nell’attività di comprensione testuale come il ruolo e le tipologie delle inferenze, la valenza della motivazione alla lettura, o il ruolo della memoria di lavoro e a lungo termine. Parallelamente si sono creati diversi approcci, talora contrapposti, che hanno cercato di offrire un modello globale che potesse dare una spiegazione il più possibile accurata e complessiva dell’interazione e del funzionamento di tutti i processi implicati. Naturalmente non si è arrivati ad un accordo e sembra che i principali approcci teorici siano giunti ad offrire una spiegazione solo parziale dei fenomeni oggetto di studio. I principali approcci sono quelli denominati memory-based o bottom-up e quello knowledge-based o top-down. Il processo memory-based, come intuibile, privilegia la funzione della memoria e ritiene che la comprensione testuale sia un processo automatico, non consapevole, guidato da funzioni che vanno dal basso verso l’alto, ossia che partano da automatismi e procedano verso la complessità senza essere guidati da funzioni generali di ordine superiore. Al contrario l’approccio knowledge-based, ritiene che l’automatismo sia solo un elemento della comprensione e che la memoria (specialmente quella a breve termine) non sia sufficiente a supportare la comprensione che invece è guidata da funzioni superiori, come schemi, scripts e nell’evoluzione moderna di questo approccio, modelli mentali che costruiscono e influenzano la rappresentazione del testo. Anche se un approccio sembra complementare all’altro, fin ora non si è ancora giunti ad un’integrazione tra i modelli, sembra che le carenze dell’uno siano sopperite dall’altro e viceversa, ma l’unificazione delle due prospettive resta ancora una sfida aperta. Curiosamente, a ispirare entrambi i modelli è stata l’opera di colui che ha da sempre imposto i principali trend di ricerca in questo campo, ossia Walter Kintsch, tuttora punto di riferimento obbligato per ogni ricercatore coinvolto in questi studi.

Psicologia dei Processi di Comprensione Testuale. Approcci Teorici e Modelli Esplicativi

ZANETTI, MARIA ASSUNTA;PAZZAGLIA, ROBERTO
2011-01-01

Abstract

La psicologia dei processi di comprensione testuale è un’area di ricerca multidisciplinare collocabile nell’ambito generale delle scienze cognitive. Possiamo situare negli anni ’70 il momento della nascita di questa disciplina come filone di ricerca autonomo e staccato da filoni affini, tuttavia il suo carattere spiccatamente multidisciplinare la rende prossima ad altre discipline come la linguistica, la psicolinguistica e la linguistica computazionale fino all’intelligenza artificiale e all’informatica passando per molti filoni di ricerca propri delle scienze cognitive come lo studio della memoria, della percezione, delle emozioni e dei processi di ragionamento. Negli anni ’80 e ’90, molte ricerche hanno fatto luce su alcuni dei principali processi e sulle componenti centrali implicate nell’attività di comprensione testuale come il ruolo e le tipologie delle inferenze, la valenza della motivazione alla lettura, o il ruolo della memoria di lavoro e a lungo termine. Parallelamente si sono creati diversi approcci, talora contrapposti, che hanno cercato di offrire un modello globale che potesse dare una spiegazione il più possibile accurata e complessiva dell’interazione e del funzionamento di tutti i processi implicati. Naturalmente non si è arrivati ad un accordo e sembra che i principali approcci teorici siano giunti ad offrire una spiegazione solo parziale dei fenomeni oggetto di studio. I principali approcci sono quelli denominati memory-based o bottom-up e quello knowledge-based o top-down. Il processo memory-based, come intuibile, privilegia la funzione della memoria e ritiene che la comprensione testuale sia un processo automatico, non consapevole, guidato da funzioni che vanno dal basso verso l’alto, ossia che partano da automatismi e procedano verso la complessità senza essere guidati da funzioni generali di ordine superiore. Al contrario l’approccio knowledge-based, ritiene che l’automatismo sia solo un elemento della comprensione e che la memoria (specialmente quella a breve termine) non sia sufficiente a supportare la comprensione che invece è guidata da funzioni superiori, come schemi, scripts e nell’evoluzione moderna di questo approccio, modelli mentali che costruiscono e influenzano la rappresentazione del testo. Anche se un approccio sembra complementare all’altro, fin ora non si è ancora giunti ad un’integrazione tra i modelli, sembra che le carenze dell’uno siano sopperite dall’altro e viceversa, ma l’unificazione delle due prospettive resta ancora una sfida aperta. Curiosamente, a ispirare entrambi i modelli è stata l’opera di colui che ha da sempre imposto i principali trend di ricerca in questo campo, ossia Walter Kintsch, tuttora punto di riferimento obbligato per ogni ricercatore coinvolto in questi studi.
2011
9788856839937
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/328121
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