Un sondaggio nelle carte personali dello studioso, la ricognizione delle carte che lo riguardano negli archivi istituzionali – l’archivio dell’ateneo pavese, gli archivi centrali ministeriali, nei fondi del Ministero dell’interno e della Pubblica Istruzione -, la ricostruzione dei suoi contatti con elementi-chiave del fascismo, da Giovanni Gentile, autorevole “patrono”, col quale si creò un rapporto di calda stima reciproca, allo stesso Benito Mussolini, tutt’altro che sordo al richiamo della competenza scientifica personificata nel Nostro, infine, le testimonianze incrociate di amici e discepoli consentono di chiarire qualche aspetto del tormentato, problematico modus vivendi che Griziotti venne costruendo nel ventennio fascista per rimanere fedele a se stesso, senza nel contempo rinunciare a promuovere la sua scuola scientifica e a metterne in circolo le risorse teoriche e tecniche. E’ un cammino stretto e accidentato, che si snoda sul crinale di una realistica, pragmatica accettazione dello stato di fatto, nella prospettiva di un volenteroso e illusorio impegno riformatore. Alla luce di questi elementi di biografia intellettuale e politica si possono affrontare da un’angolatura originale i quesiti storiografici ancora aperti sul processo di “conquista” fascista dell’università e sui suoi risultati di annessione imperfetta, scanditi dall’aut-aut del giuramento del 1931 e dall’ostracismo degli studenti e studiosi ebrei del 1938, per verificare una volta di più l’inadeguatezza delle categorie consenso/dissenso in questo ambito, connotato da modalità plurime di contaminazione ideologica e di integrazione funzionale.

Benvenuto Griziotti, l'ateneo di Pavia e l'establishment fascista.

SIGNORI, ELISA
2007-01-01

Abstract

Un sondaggio nelle carte personali dello studioso, la ricognizione delle carte che lo riguardano negli archivi istituzionali – l’archivio dell’ateneo pavese, gli archivi centrali ministeriali, nei fondi del Ministero dell’interno e della Pubblica Istruzione -, la ricostruzione dei suoi contatti con elementi-chiave del fascismo, da Giovanni Gentile, autorevole “patrono”, col quale si creò un rapporto di calda stima reciproca, allo stesso Benito Mussolini, tutt’altro che sordo al richiamo della competenza scientifica personificata nel Nostro, infine, le testimonianze incrociate di amici e discepoli consentono di chiarire qualche aspetto del tormentato, problematico modus vivendi che Griziotti venne costruendo nel ventennio fascista per rimanere fedele a se stesso, senza nel contempo rinunciare a promuovere la sua scuola scientifica e a metterne in circolo le risorse teoriche e tecniche. E’ un cammino stretto e accidentato, che si snoda sul crinale di una realistica, pragmatica accettazione dello stato di fatto, nella prospettiva di un volenteroso e illusorio impegno riformatore. Alla luce di questi elementi di biografia intellettuale e politica si possono affrontare da un’angolatura originale i quesiti storiografici ancora aperti sul processo di “conquista” fascista dell’università e sui suoi risultati di annessione imperfetta, scanditi dall’aut-aut del giuramento del 1931 e dall’ostracismo degli studenti e studiosi ebrei del 1938, per verificare una volta di più l’inadeguatezza delle categorie consenso/dissenso in questo ambito, connotato da modalità plurime di contaminazione ideologica e di integrazione funzionale.
2007
9788832330083
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