Il ritorno al lavoro dopo infortunio rappresenta la conclusione ottimale del percorso riabilitativo. Per perseguire tale scopo, abbiamo istituito un protocollo interdisciplinare applicabile a vittime di eventi traumatici a carico dell’apparato osteoarticolare, inviati per riabilitazione dall’INAIL presso il nostro Istituto. Esso prevede la valutazione del medico del lavoro e del fisiatra, corredata quest’ultima da “indicatori di efficacia” (analogo visivo funzionalità, analogo visivo dolore, altri indicatori specifici per distretti anatomici), all’inizio e alla fine del trattamento. Per standardizzare la valutazione occupazionale, è stata creata una scheda anamnestica, divisa in sezioni che raccolgono in maniera particolareggiata gli aspetti della mansione svolta al momento dell’infortunio: dati anagrafici, rapporto di lavoro, mansione, condizioni ambientali, spostamenti dovuti al lavoro, altri rischi (chimici, fisici), turni e livelli di pericolosità. Al termine dell’iter riabilitativo sono fornite indicazioni riguardo le modalità di ripresa lavorativa, in base alle capacità funzionali del soggetto e alla caratteristiche della mansione. È previsto follow-up (visita di controllo o intervista telefonica) a sei mesi. Dal 1° gennaio 2010 al 13 ottobre 2011 sono stati arruolati 120 pazienti (82 maschi e 38 femmine; età media 43 anni), in grande maggioranza (111) lavoratori dipendenti, vittime di eventi traumatici acuti a carico di una o più delle seguenti parti anatomiche: arti superiori (52 casi), arti inferiori (43), rachide cervicale (37), rachide lombare (14), altre sedi (11); in 22 casi era associata una lesione del sistema nervoso periferico. Le mansioni sono così rappresentate: 81 manovali-operai, 23 impiegati/tecnici, 3 dirigenti, 13 operatori sanitari. Il dispendio energetico è inquadrabile come sedentario-leggero per 8 pazienti, lieve per 21, medio per 63, e pesante per 28. Ad oggi è stato attivato il controllo a 6 mesi per 66 pazienti dei quali 14 non hanno voluto collaborare o non erano rintracciabili. Dei rimanenti 52, 45 hanno ripreso il lavoro. Di questi ultimi, 5 hanno cambiato mansione e 8 hanno ripreso solo parzialmente (in accordo con le limitazioni prescritte). Il tempo medio di ritorno al lavoro è stato di 22 giorni per i 32 pazienti che hanno ripreso integralmente l’attività lavorativa, di 56 giorni per gli 8 con ripresa parziale. Nonostante non siano possibili, al momento attuale, considerazioni conclusive, il rientro al lavoro dopo soli 22 giorni dal termine della riabilitazione e la ripresa lavorativa (almeno parziale) per l'86,53% degli intervistati sono dati incoraggianti circa l’efficacia dell’approccio utilizzato. Il protocollo descritto si pone come strumento utile al lavoratore, al medico competente e all’INAIL per standardizzare e analizzare i tempi e le modalità della ripresa del lavoro dopo infortunio osteoarticolare.

Ripresa del lavoro a seguito di infortunio osteoarticolare: primi dati di un protocollo interdisciplinare e sua presentazione

DONDI, ELISA;SCOVAZZI, GABRIELE;GENTILE, ELISABETTA;CANAL, ELENA;STANCANELLI, MARIA;CANDURA, STEFANO
2012-01-01

Abstract

Il ritorno al lavoro dopo infortunio rappresenta la conclusione ottimale del percorso riabilitativo. Per perseguire tale scopo, abbiamo istituito un protocollo interdisciplinare applicabile a vittime di eventi traumatici a carico dell’apparato osteoarticolare, inviati per riabilitazione dall’INAIL presso il nostro Istituto. Esso prevede la valutazione del medico del lavoro e del fisiatra, corredata quest’ultima da “indicatori di efficacia” (analogo visivo funzionalità, analogo visivo dolore, altri indicatori specifici per distretti anatomici), all’inizio e alla fine del trattamento. Per standardizzare la valutazione occupazionale, è stata creata una scheda anamnestica, divisa in sezioni che raccolgono in maniera particolareggiata gli aspetti della mansione svolta al momento dell’infortunio: dati anagrafici, rapporto di lavoro, mansione, condizioni ambientali, spostamenti dovuti al lavoro, altri rischi (chimici, fisici), turni e livelli di pericolosità. Al termine dell’iter riabilitativo sono fornite indicazioni riguardo le modalità di ripresa lavorativa, in base alle capacità funzionali del soggetto e alla caratteristiche della mansione. È previsto follow-up (visita di controllo o intervista telefonica) a sei mesi. Dal 1° gennaio 2010 al 13 ottobre 2011 sono stati arruolati 120 pazienti (82 maschi e 38 femmine; età media 43 anni), in grande maggioranza (111) lavoratori dipendenti, vittime di eventi traumatici acuti a carico di una o più delle seguenti parti anatomiche: arti superiori (52 casi), arti inferiori (43), rachide cervicale (37), rachide lombare (14), altre sedi (11); in 22 casi era associata una lesione del sistema nervoso periferico. Le mansioni sono così rappresentate: 81 manovali-operai, 23 impiegati/tecnici, 3 dirigenti, 13 operatori sanitari. Il dispendio energetico è inquadrabile come sedentario-leggero per 8 pazienti, lieve per 21, medio per 63, e pesante per 28. Ad oggi è stato attivato il controllo a 6 mesi per 66 pazienti dei quali 14 non hanno voluto collaborare o non erano rintracciabili. Dei rimanenti 52, 45 hanno ripreso il lavoro. Di questi ultimi, 5 hanno cambiato mansione e 8 hanno ripreso solo parzialmente (in accordo con le limitazioni prescritte). Il tempo medio di ritorno al lavoro è stato di 22 giorni per i 32 pazienti che hanno ripreso integralmente l’attività lavorativa, di 56 giorni per gli 8 con ripresa parziale. Nonostante non siano possibili, al momento attuale, considerazioni conclusive, il rientro al lavoro dopo soli 22 giorni dal termine della riabilitazione e la ripresa lavorativa (almeno parziale) per l'86,53% degli intervistati sono dati incoraggianti circa l’efficacia dell’approccio utilizzato. Il protocollo descritto si pone come strumento utile al lavoratore, al medico competente e all’INAIL per standardizzare e analizzare i tempi e le modalità della ripresa del lavoro dopo infortunio osteoarticolare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/371693
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