L'articolo sviluppa considerazioni storiografiche dettagliate su un'opera molto importante che Alessandro Volta produsse in gioventù: un poemetto fisico-chimico in circa 500 esametri latini. Si fa vedere come i risultati attualmente disponibili sull'opera risultino da una complessa stratificazione storiografica che si è sviluppata a partire dagli anni immediatamente successivi alla morte di Volta. Si fa vedere che il quadro attualmente disponibile è del tutto insoddisfacente non solo sul piano interpretativo ma anche su quello filologico. Si evidenzia a quest'ultimo riguardo come le due trascrizioni a stampa disponibili (una di queste uficializzata nell'Edizione Nazionale delle Opere di Volta) abbondino di errori e si segnala inoltre l'assoluta inaffidabilità dell'unica traduzione italiana esistente. Deviando marcatamente dalle usuali vedute, si rintracciano le origini del poemetto di Volta nella tradizione didascalico-scientifica che i gesuiti coltivarono ampiamente e presso i quali il giovane Volta svolse un quadriennio di studi umanistico-retorici e filosofici. In questa nuova prospettiva, si superano molte delle difficoltà interpretative che ancora permangono e si coglie la reale dimensione letteraria e scientifica della composizione voltiana. Si danno anche alcune indicazioni sui contesti scientifici esterni a quello gesuitico che il giovane Volta tenne in vista considerando vari autori e opere della modernità scientifica e della propria epoca.

iIl poemetto fisico-chimico giovanile di Alessandro Volta: considerazioni storiografiche

FREGONESE, LUCIO
2011-01-01

Abstract

L'articolo sviluppa considerazioni storiografiche dettagliate su un'opera molto importante che Alessandro Volta produsse in gioventù: un poemetto fisico-chimico in circa 500 esametri latini. Si fa vedere come i risultati attualmente disponibili sull'opera risultino da una complessa stratificazione storiografica che si è sviluppata a partire dagli anni immediatamente successivi alla morte di Volta. Si fa vedere che il quadro attualmente disponibile è del tutto insoddisfacente non solo sul piano interpretativo ma anche su quello filologico. Si evidenzia a quest'ultimo riguardo come le due trascrizioni a stampa disponibili (una di queste uficializzata nell'Edizione Nazionale delle Opere di Volta) abbondino di errori e si segnala inoltre l'assoluta inaffidabilità dell'unica traduzione italiana esistente. Deviando marcatamente dalle usuali vedute, si rintracciano le origini del poemetto di Volta nella tradizione didascalico-scientifica che i gesuiti coltivarono ampiamente e presso i quali il giovane Volta svolse un quadriennio di studi umanistico-retorici e filosofici. In questa nuova prospettiva, si superano molte delle difficoltà interpretative che ancora permangono e si coglie la reale dimensione letteraria e scientifica della composizione voltiana. Si danno anche alcune indicazioni sui contesti scientifici esterni a quello gesuitico che il giovane Volta tenne in vista considerando vari autori e opere della modernità scientifica e della propria epoca.
2011
9788822261243
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/377020
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