Valerio Flacco celebrando in sede proemiale Vespasiano e i suoi due figli abbina alla ripresa dell’elogio di Ottaviano posto in apertura delle Georgiche virgiliane una precisa allusione all’inno al genitor Augusto con cui iniziano gli Arati phaenomena di Germanico, successore mancato dello zio Tiberio, allo scopo di suggerire un paragone fra la triade formata da Augusto, Tiberio e Germanico, evocativa delle difficoltà legate alle origini del principato, e la nuova triade flavia, la quale, a differenza della precedente, è invece in grado, grazie alla sua compattezza, solidità e concordia interna, di garantire una trasmissione del potere imperiale non incerta né traumatica. La laus Flaviorum presenta uno spiccato carattere comparativo, non risparmia punte polemiche nei confronti dell’ormai estinta famiglia giulio-claudia e avvia un solido discorso dinastico flavio promuovendo non solo l’immagine dell’imperatore regnante, ovverosia Vespasiano, nuovo Augusto e vero genitor, ma anche le figure dei suoi figli, i fratelli Tito e Domiziano, entrambi votati nella cortigiana rappresentazione di Valerio a incrementare con strumenti diversi la fama e la gloria della loro gens.

Virgilio e Germanico nel proemio di Valerio Flacco. Il retroscena augusteo della laus Flaviorum.

CANOBBIO, ALBERTO
2012-01-01

Abstract

Valerio Flacco celebrando in sede proemiale Vespasiano e i suoi due figli abbina alla ripresa dell’elogio di Ottaviano posto in apertura delle Georgiche virgiliane una precisa allusione all’inno al genitor Augusto con cui iniziano gli Arati phaenomena di Germanico, successore mancato dello zio Tiberio, allo scopo di suggerire un paragone fra la triade formata da Augusto, Tiberio e Germanico, evocativa delle difficoltà legate alle origini del principato, e la nuova triade flavia, la quale, a differenza della precedente, è invece in grado, grazie alla sua compattezza, solidità e concordia interna, di garantire una trasmissione del potere imperiale non incerta né traumatica. La laus Flaviorum presenta uno spiccato carattere comparativo, non risparmia punte polemiche nei confronti dell’ormai estinta famiglia giulio-claudia e avvia un solido discorso dinastico flavio promuovendo non solo l’immagine dell’imperatore regnante, ovverosia Vespasiano, nuovo Augusto e vero genitor, ma anche le figure dei suoi figli, i fratelli Tito e Domiziano, entrambi votati nella cortigiana rappresentazione di Valerio a incrementare con strumenti diversi la fama e la gloria della loro gens.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/423735
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact