Il volume analizza in dettaglio un'opera molto importante che Alessandro Volta produsse in gioventù: un poemetto fisico-chimico in circa 500 esametri latini. Si fa vedere come i risultati attualmente disponibili sull'opera risultino da una complessa stratificazione storiografica che si è sviluppata a partire dagli anni immediatamente successivi alla morte di Volta. Si fa vedere che il quadro attualmente disponibile è del tutto insoddisfacente non solo sul piano interpretativo ma anche su quello filologico. Si evidenzia a quest'ultimo riguardo come le due trascrizioni a stampa disponibili (una di queste ufficializzata nell'Edizione Nazionale delle Opere di Volta) abbondino di errori e si segnala inoltre l'assoluta inaffidabilità dell'unica traduzione italiana esistente. Oltre all'analisi dell'opera, si propone quindi anche una nuova edizione critica del poemetto scientifico voltiano. Deviando marcatamente dalle usuali vedute, si rintracciano le origini della composizione voltiana nella tradizione didascalico-scientifica che i gesuiti coltivarono ampiamente e presso i quali il giovane Volta svolse un quadriennio di studi umanistico-retorici e filosofici. Si sfruttano a questo fine i risultati più aggiornati disponibili nella letteratura secondaria internazionale dedicata alla scienza e alla letteratura dei gesuiti. Si tenta anche di ricostruire le modalità educative che il giovane Volta plausibilmente incontrò utilizzando le informazioni contenute nei documenti ufficiali relativi all'insegnamento impartito nel collegio gesuitico di Como e considerando congiuntamente le prescrizioni indicate nella Ratio Studiorum gesuitica. In questa nuova prospettiva, si superano molte delle difficoltà interpretative che ancora permangono e si coglie la reale dimensione letteraria e scientifica della composizione voltiana. Si danno anche indicazioni sui contesti scientifici esterni a quello gesuitico che il giovane Volta tenne in vista considerando vari autori e opere della modernità scientifica e della propria epoca. Si rintracciano connessioni specifiche con la chimica meccanicista di Nicolas Lémery e con la fisica dell'abate Jean Antoine Nollet. Si considerano inoltre gli studi elettrici che il giovane Volta coltivava parallelamente.

Il poemetto fisico chimico latino di Alessandro Volta

FREGONESE, LUCIO
In corso di stampa

Abstract

Il volume analizza in dettaglio un'opera molto importante che Alessandro Volta produsse in gioventù: un poemetto fisico-chimico in circa 500 esametri latini. Si fa vedere come i risultati attualmente disponibili sull'opera risultino da una complessa stratificazione storiografica che si è sviluppata a partire dagli anni immediatamente successivi alla morte di Volta. Si fa vedere che il quadro attualmente disponibile è del tutto insoddisfacente non solo sul piano interpretativo ma anche su quello filologico. Si evidenzia a quest'ultimo riguardo come le due trascrizioni a stampa disponibili (una di queste ufficializzata nell'Edizione Nazionale delle Opere di Volta) abbondino di errori e si segnala inoltre l'assoluta inaffidabilità dell'unica traduzione italiana esistente. Oltre all'analisi dell'opera, si propone quindi anche una nuova edizione critica del poemetto scientifico voltiano. Deviando marcatamente dalle usuali vedute, si rintracciano le origini della composizione voltiana nella tradizione didascalico-scientifica che i gesuiti coltivarono ampiamente e presso i quali il giovane Volta svolse un quadriennio di studi umanistico-retorici e filosofici. Si sfruttano a questo fine i risultati più aggiornati disponibili nella letteratura secondaria internazionale dedicata alla scienza e alla letteratura dei gesuiti. Si tenta anche di ricostruire le modalità educative che il giovane Volta plausibilmente incontrò utilizzando le informazioni contenute nei documenti ufficiali relativi all'insegnamento impartito nel collegio gesuitico di Como e considerando congiuntamente le prescrizioni indicate nella Ratio Studiorum gesuitica. In questa nuova prospettiva, si superano molte delle difficoltà interpretative che ancora permangono e si coglie la reale dimensione letteraria e scientifica della composizione voltiana. Si danno anche indicazioni sui contesti scientifici esterni a quello gesuitico che il giovane Volta tenne in vista considerando vari autori e opere della modernità scientifica e della propria epoca. Si rintracciano connessioni specifiche con la chimica meccanicista di Nicolas Lémery e con la fisica dell'abate Jean Antoine Nollet. Si considerano inoltre gli studi elettrici che il giovane Volta coltivava parallelamente.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/467021
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