l termine “binge eating syndrome” è stato utilizzato per la prima volta negli anni 50 in una pubblicazione sulla rivista scientifica Psychiatric Quarterly dal Dr. Albert Stunkard, rinomato esperto di obesità presso la facoltà di medicina della University of Pennsylvania. In realtà il termine è stato proposto da un suo paziente che, per descrivere al medico cosa accadesse nei confronti del cibo, prese spunto dal termine “binge drinking” comunemente utilizzato dagli anglosassoni per definire “alzare il gomito, perdere la misura nel bere”. Si trattava di un insegnate di 37 anni, della statura di 1,75 m e del peso di 123 Kg in sovrappeso dall’infanzia. Durante le visite raccontava al Dr. Stunkard come il cibo fosse diventato per lui un’ossessione tanto che le giornate venivano cata logate co me buone o cattive a se conda che fosse riuscito o meno a rispettare la dieta e a trattenersi dall’impulso di mangiare. Il suo stile alimentare era raramente costituito da pasti regolari ma per la maggior parte da abbuffate. Per definizione, il binge eating disorder, tradotto in italiano come “disturbo d’alimentazione incontrollata, è “un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da episodi di abbuffate con perdita di controllo, senza l’utilizzo di metodi di compenso (come adesempio vomito au toindotto o uso di lassativi)”. Il BED nell’attuale Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-IV-R) è classificato nell’appendice dedicata a “criteri e assi utilizzabili per ulteriori studi” ed è oggetto di discussione per il DSM-V che uscirà nel 2013 come categoria diagnostica a sé all’interno dei disturbi del comportamento alimentare.

Il Binge Eating Disorder e la fame infinita

CENA, HELLAS
2012-01-01

Abstract

l termine “binge eating syndrome” è stato utilizzato per la prima volta negli anni 50 in una pubblicazione sulla rivista scientifica Psychiatric Quarterly dal Dr. Albert Stunkard, rinomato esperto di obesità presso la facoltà di medicina della University of Pennsylvania. In realtà il termine è stato proposto da un suo paziente che, per descrivere al medico cosa accadesse nei confronti del cibo, prese spunto dal termine “binge drinking” comunemente utilizzato dagli anglosassoni per definire “alzare il gomito, perdere la misura nel bere”. Si trattava di un insegnate di 37 anni, della statura di 1,75 m e del peso di 123 Kg in sovrappeso dall’infanzia. Durante le visite raccontava al Dr. Stunkard come il cibo fosse diventato per lui un’ossessione tanto che le giornate venivano cata logate co me buone o cattive a se conda che fosse riuscito o meno a rispettare la dieta e a trattenersi dall’impulso di mangiare. Il suo stile alimentare era raramente costituito da pasti regolari ma per la maggior parte da abbuffate. Per definizione, il binge eating disorder, tradotto in italiano come “disturbo d’alimentazione incontrollata, è “un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da episodi di abbuffate con perdita di controllo, senza l’utilizzo di metodi di compenso (come adesempio vomito au toindotto o uso di lassativi)”. Il BED nell’attuale Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-IV-R) è classificato nell’appendice dedicata a “criteri e assi utilizzabili per ulteriori studi” ed è oggetto di discussione per il DSM-V che uscirà nel 2013 come categoria diagnostica a sé all’interno dei disturbi del comportamento alimentare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/578687
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