Studi condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato come i composti radicalici sia dell'ossigeno che dell'azoto siano coinvolti nell'insorgere e nello sviluppo di numerosi tipi di patologie croniche quali neoplasie, malattie cardiovascolari, processi infiammatori e neurodegenerativi. Questi composti che si generano continuamente negli organismi aerobi sono inoltre risultati costituire un importante fattore responsabile dell'evolvere del complesso fenomeno dell'invecchiamento. Indagini epidemiologiche hanno contemporaneamente messo in luce un sicuro effetto protettivo dei vegetali della dieta contro le patologie croniche citate. Per lungo tempo tale effetto è stato attribuito alle vitamine o provitamine antiossidanti presenti nei vegetali, ma le ricerche più recenti hanno messo in luce che altri componenti la dieta, in particolare i derivati polifenolici, largamente diffusi nel regno vegetale, possono fortemente contribuire all'effetto antiradicalico dei vegetali della dieta. In questo lavoro abbiamo studiato l'attività antiradicalica in vitro di composti idrosolubili di vegetali appartenenti al genere Cichorium. Alcuni di essi appartengono alla specie intybus varietà silvestre, mentre altri appartengono alla specie endivia varietà latifolium e varietà crispum. Il succo ottenuto dal vegetale è stato analizzato subito dopo centrifugazione e filtrazione a 2°C e dopo prolungata ebollizione (30 minuti) per verificare l'effetto del trattamento termico cui i vegetali vengono spesso sottoposti prima di essere consumati. L'attività antiradicalica dei succhi ottenuti è stata saggiato utilizzando il sistema modello contenente Fe2+-EDTA, 2-desossiribosio, H2O2, valutando la protezione che essi inducono nei confronti del desossiribosio sottoposto all'attacco del radicale idrossile che si sviluppa nel sistema. I risultati sono confrontati con quelli ottenuti in precedenti ricerche in cui l'attività antiossidante è stata studiata utilizzando sia un sistema chimico (beta carotene-acido linoleico) che un saggio biologico (microsomi di cellule epatiche di ratto).

Attività antiradicalica specifica di vegetali del genere Cichorium

GAZZANI, GABRIELLA;DAGLIA, MARIA;PAPETTI, ADELE
2000-01-01

Abstract

Studi condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato come i composti radicalici sia dell'ossigeno che dell'azoto siano coinvolti nell'insorgere e nello sviluppo di numerosi tipi di patologie croniche quali neoplasie, malattie cardiovascolari, processi infiammatori e neurodegenerativi. Questi composti che si generano continuamente negli organismi aerobi sono inoltre risultati costituire un importante fattore responsabile dell'evolvere del complesso fenomeno dell'invecchiamento. Indagini epidemiologiche hanno contemporaneamente messo in luce un sicuro effetto protettivo dei vegetali della dieta contro le patologie croniche citate. Per lungo tempo tale effetto è stato attribuito alle vitamine o provitamine antiossidanti presenti nei vegetali, ma le ricerche più recenti hanno messo in luce che altri componenti la dieta, in particolare i derivati polifenolici, largamente diffusi nel regno vegetale, possono fortemente contribuire all'effetto antiradicalico dei vegetali della dieta. In questo lavoro abbiamo studiato l'attività antiradicalica in vitro di composti idrosolubili di vegetali appartenenti al genere Cichorium. Alcuni di essi appartengono alla specie intybus varietà silvestre, mentre altri appartengono alla specie endivia varietà latifolium e varietà crispum. Il succo ottenuto dal vegetale è stato analizzato subito dopo centrifugazione e filtrazione a 2°C e dopo prolungata ebollizione (30 minuti) per verificare l'effetto del trattamento termico cui i vegetali vengono spesso sottoposti prima di essere consumati. L'attività antiradicalica dei succhi ottenuti è stata saggiato utilizzando il sistema modello contenente Fe2+-EDTA, 2-desossiribosio, H2O2, valutando la protezione che essi inducono nei confronti del desossiribosio sottoposto all'attacco del radicale idrossile che si sviluppa nel sistema. I risultati sono confrontati con quelli ottenuti in precedenti ricerche in cui l'attività antiossidante è stata studiata utilizzando sia un sistema chimico (beta carotene-acido linoleico) che un saggio biologico (microsomi di cellule epatiche di ratto).
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