Virgilio Bernardoni, nel saggio iniziale, si occupa di un aspetto dell'estetica wagneriana individuato da Dahlhaus, la cosiddetta arte della transizione; Guido Paduano, nel saggio seguente, cela, dietro il titolo (parafrasi del «Tristan und Isolde») un'importante lettura ermeneutica della drammaturgia dell'opera. L'edizione del libretto è basata su criteri nuovi, e la guida all'opera di Riccardo Pecci fornisce spunti critici di livello saggistico. Completano il volume una bibliografia ragionata e le cronache documentarie dal'Archivio storico del Teatro La Fenice.

Richard Wagner, «Tristan und Isolde»

GIRARDI, MICHELE
2012-01-01

Abstract

Virgilio Bernardoni, nel saggio iniziale, si occupa di un aspetto dell'estetica wagneriana individuato da Dahlhaus, la cosiddetta arte della transizione; Guido Paduano, nel saggio seguente, cela, dietro il titolo (parafrasi del «Tristan und Isolde») un'importante lettura ermeneutica della drammaturgia dell'opera. L'edizione del libretto è basata su criteri nuovi, e la guida all'opera di Riccardo Pecci fornisce spunti critici di livello saggistico. Completano il volume una bibliografia ragionata e le cronache documentarie dal'Archivio storico del Teatro La Fenice.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/579688
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