Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sono una piaga che le moderne società occidentali, seppur tecnologicamente avanzate, hanno evidenti difficoltà a prevenire, a trattare ed a riabilitare con tempestività ed efficacia. Le attuali strutture riabilitative neuromotorie ospedaliere, sia pubbliche, sia private accreditate, presentano notevoli difficoltà a rispondere ad una domanda che, pur con oscillazioni annuali e con necessità magari diverse fra loro, non pare però sostanzialmente diminuire nel suo complesso. È stato implementato quindi un percorso diagnostico–rieducativo dedicato per l’infortunato sul lavoro, inviato dall’INAIL, che prenda in considerazione dal punto di vita dell’infortunato tutte le diverse esigenze di intervento e che cerchi di ottimizzarne la realizzazione coordinata e sequenziale. I risultati sono incoraggianti, sia dal punto di vista dell’efficacia e della qualità, sia del gradimento, sia della sostenibilità economica. I punti critici riguardano il numero ancora limitato di soggetti inseribili in questo percorso e l’organizzazione pratica del coinvolgimento di tutti gli “attori” del processo, soprattutto quelli esterni al nostro Istituto, in momenti di condivisione clinica.

Una sperimentazione multidisciplinare di vocational rehabilitation

CANDURA, STEFANO;
2014-01-01

Abstract

Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sono una piaga che le moderne società occidentali, seppur tecnologicamente avanzate, hanno evidenti difficoltà a prevenire, a trattare ed a riabilitare con tempestività ed efficacia. Le attuali strutture riabilitative neuromotorie ospedaliere, sia pubbliche, sia private accreditate, presentano notevoli difficoltà a rispondere ad una domanda che, pur con oscillazioni annuali e con necessità magari diverse fra loro, non pare però sostanzialmente diminuire nel suo complesso. È stato implementato quindi un percorso diagnostico–rieducativo dedicato per l’infortunato sul lavoro, inviato dall’INAIL, che prenda in considerazione dal punto di vita dell’infortunato tutte le diverse esigenze di intervento e che cerchi di ottimizzarne la realizzazione coordinata e sequenziale. I risultati sono incoraggianti, sia dal punto di vista dell’efficacia e della qualità, sia del gradimento, sia della sostenibilità economica. I punti critici riguardano il numero ancora limitato di soggetti inseribili in questo percorso e l’organizzazione pratica del coinvolgimento di tutti gli “attori” del processo, soprattutto quelli esterni al nostro Istituto, in momenti di condivisione clinica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/980653
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