Il solfuro di carbonio (CS2) è impiegato come solvente dei grassi e intermedio per sintesi chimiche. Le principali fonti d’esposizione sono la produzione di rayon (seta artificiale) con il “processo viscosa” (recentemente cessata in Italia) e la sintesi di CCl4. Assorbito rapidamente per via respiratoria, il CS2 segue diverse vie metaboliche con formazione di eterogenei composti solforati, eliminati con le urine. L’acido 2-tiotiazolidin-4-carbossilico (TTCA) è utilizzato come indicatore biologico d’esposizione. Il CS2 esercita una azione tossica sistemica, direttamente e mediante alcuni suoi metaboliti (H2S, ditiocarbammati), con numerosi e complessi meccanismi: chelazione di oligoelementi; alterazione del metabolismo di catecolamine, serotonina, vitamine, lipidi e glucidi; effetto aterogeno. L’esposizione a concentrazioni elevate (> 300 ppm) causa forme acute/subacute d’encefalopatia, d’interesse storico, caratterizzate da manifestazioni psichiatriche. Il quadro dell’intossicazione cronica è polimorfo, con segni e sintomi che riflettono l’interessamento, variamente associato, di diversi distretti: sistema nervoso centrale (disturbi neuropsichiatrici), nervi periferici (polineuropatia sensitivo-motoria), ghiandole endocrine (disfunzione ipotalamo-ipofisaria; diabete mellito), apparato cardiovascolare (aterosclerosi, cardiopatia ischemica, insufficienza arteriosa periferica), rene (con precoce aumento della creatininemia). La diagnosi richiede l’esclusione di altre cause ed è basata su anamnesi lavorativa e quadro clinico. La terapia è sintomatica. La prevenzione si avvale di misure tecniche ambientali, formazione e informazione, sorveglianza sanitaria e monitoraggio biologico.

Composti organici - Solfuro di carbonio

CANDURA, STEFANO
Writing – Original Draft Preparation
;
MENNOIA, NUNZIO VALERIO
Membro del Collaboration Group
2015-01-01

Abstract

Il solfuro di carbonio (CS2) è impiegato come solvente dei grassi e intermedio per sintesi chimiche. Le principali fonti d’esposizione sono la produzione di rayon (seta artificiale) con il “processo viscosa” (recentemente cessata in Italia) e la sintesi di CCl4. Assorbito rapidamente per via respiratoria, il CS2 segue diverse vie metaboliche con formazione di eterogenei composti solforati, eliminati con le urine. L’acido 2-tiotiazolidin-4-carbossilico (TTCA) è utilizzato come indicatore biologico d’esposizione. Il CS2 esercita una azione tossica sistemica, direttamente e mediante alcuni suoi metaboliti (H2S, ditiocarbammati), con numerosi e complessi meccanismi: chelazione di oligoelementi; alterazione del metabolismo di catecolamine, serotonina, vitamine, lipidi e glucidi; effetto aterogeno. L’esposizione a concentrazioni elevate (> 300 ppm) causa forme acute/subacute d’encefalopatia, d’interesse storico, caratterizzate da manifestazioni psichiatriche. Il quadro dell’intossicazione cronica è polimorfo, con segni e sintomi che riflettono l’interessamento, variamente associato, di diversi distretti: sistema nervoso centrale (disturbi neuropsichiatrici), nervi periferici (polineuropatia sensitivo-motoria), ghiandole endocrine (disfunzione ipotalamo-ipofisaria; diabete mellito), apparato cardiovascolare (aterosclerosi, cardiopatia ischemica, insufficienza arteriosa periferica), rene (con precoce aumento della creatininemia). La diagnosi richiede l’esclusione di altre cause ed è basata su anamnesi lavorativa e quadro clinico. La terapia è sintomatica. La prevenzione si avvale di misure tecniche ambientali, formazione e informazione, sorveglianza sanitaria e monitoraggio biologico.
2015
978-88-299-2708-1
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/981056
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