Introduzione: La letteratura segnala che gli uomini omosessuali riportano livelli maggiori d’insoddisfazione corporea e disordini alimentari (DA) rispetto alla controparte eterosessuale, e comparabili con quelli riportati dalle donne. Secondo gli studiosi questo è probabilmente dovuto al fatto che i gay e le donne sono maggiormente predisposti ad auto-oggettivarsi, ovvero a vedere i loro copri come oggetti sessuali al fine di attirare l’attenzione di altri maschi e attrarli come potenziali partner. Lo studio esamina la teoria dell’oggettivazione (TO) come un framework idoneo per esplorare i potenziali meccanismi sottostanti che portano i gay a riportare elevati livelli di DA. Metodi: 313 maschi (51% eterosessuali; 49% gay; Metà=21.2) hanno compilato una batteria di questionari finalizzata alla rilevazione delle variabili di interesse. Risultati: Per i gay l’interiorizzazione degli standard socioculturali di bellezza conduce all’auto-oggettivazione, aumentando così l’ansia sociale e la vergogna per l’aspetto, che a loro volta sono collegate all’insorgenza di DA. Gli stessi risultati (seppur più deboli) sono emersi tra gli eterosessuali. I gay hanno ottenuto punteggi medi significativamente superiori in tutte le variabili esaminate e comparabili con quelli ottenuti in un campione italiano di donne. Differenze di orientamento sessuale sono emerse anche nel ruolo di vergogna e ansia sociale come variabili mediatrici. Conclusioni: La TO rappresenta un framework teorico utile per esaminare e comprendere le differenze di orientamento sessuale rispetto ai DA maschili.

Disordini alimentari maschili e orientamento sessuale: disamina della teoria dell’oggettivazione sessuale

DAKANALIS, ANTONIOS;ZANETTI, MARIA ASSUNTA
2013-01-01

Abstract

Introduzione: La letteratura segnala che gli uomini omosessuali riportano livelli maggiori d’insoddisfazione corporea e disordini alimentari (DA) rispetto alla controparte eterosessuale, e comparabili con quelli riportati dalle donne. Secondo gli studiosi questo è probabilmente dovuto al fatto che i gay e le donne sono maggiormente predisposti ad auto-oggettivarsi, ovvero a vedere i loro copri come oggetti sessuali al fine di attirare l’attenzione di altri maschi e attrarli come potenziali partner. Lo studio esamina la teoria dell’oggettivazione (TO) come un framework idoneo per esplorare i potenziali meccanismi sottostanti che portano i gay a riportare elevati livelli di DA. Metodi: 313 maschi (51% eterosessuali; 49% gay; Metà=21.2) hanno compilato una batteria di questionari finalizzata alla rilevazione delle variabili di interesse. Risultati: Per i gay l’interiorizzazione degli standard socioculturali di bellezza conduce all’auto-oggettivazione, aumentando così l’ansia sociale e la vergogna per l’aspetto, che a loro volta sono collegate all’insorgenza di DA. Gli stessi risultati (seppur più deboli) sono emersi tra gli eterosessuali. I gay hanno ottenuto punteggi medi significativamente superiori in tutte le variabili esaminate e comparabili con quelli ottenuti in un campione italiano di donne. Differenze di orientamento sessuale sono emerse anche nel ruolo di vergogna e ansia sociale come variabili mediatrici. Conclusioni: La TO rappresenta un framework teorico utile per esaminare e comprendere le differenze di orientamento sessuale rispetto ai DA maschili.
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