Solo il dottor Grenvil rimane al fianco di Violetta, quando tutta Parigi impazza per il Carnevale, e lei sta spegnendosi in povertà. Nella guida musicale all’opera, Marco Marica mette l’accento sulla solitudine della protagonista e su ciò che l’ha causata, non limitandosi all’analisi di astratte strutture, ma traendo da libretto e partitura considerazioni più ampie di drammaturgia musicale. Fabrizio Della Seta apre la sezione saggistica descrivendo, con parole chiare ma che hanno il dono della profondità, quel laboratorio drammaturgico-musicale verdiano da cui è nata La traviata. Oltre a guidare il lettore nel rapporto tra la fonte e l’opera, egli fa capire, con pochi esempi, quale sia il fine autentico dell’edizione critica. Guido Paduano dedica poi la sua attenzione all’intreccio, scandagliato con raro acume, e alle sue implicazioni, cogliendo fulmineamente sin dall’inizio aporie produttive, come quel «Misterioso altero» che «definisce l’amore nel libretto della Traviata, se pure può chiamarsi definizione ciò che predica l’inconoscibilità dell’oggetto definito». Marco Marica, infine, concentra a sua volta l’attenzione su pellicole recenti, in particolare Moulin rouge, mettendole in relazione con La traviata.

Giuseppe Verdi, La Traviata. «La Fenice prima dell’opera», 2002-2003/2

GIRARDI, MICHELE
2003-01-01

Abstract

Solo il dottor Grenvil rimane al fianco di Violetta, quando tutta Parigi impazza per il Carnevale, e lei sta spegnendosi in povertà. Nella guida musicale all’opera, Marco Marica mette l’accento sulla solitudine della protagonista e su ciò che l’ha causata, non limitandosi all’analisi di astratte strutture, ma traendo da libretto e partitura considerazioni più ampie di drammaturgia musicale. Fabrizio Della Seta apre la sezione saggistica descrivendo, con parole chiare ma che hanno il dono della profondità, quel laboratorio drammaturgico-musicale verdiano da cui è nata La traviata. Oltre a guidare il lettore nel rapporto tra la fonte e l’opera, egli fa capire, con pochi esempi, quale sia il fine autentico dell’edizione critica. Guido Paduano dedica poi la sua attenzione all’intreccio, scandagliato con raro acume, e alle sue implicazioni, cogliendo fulmineamente sin dall’inizio aporie produttive, come quel «Misterioso altero» che «definisce l’amore nel libretto della Traviata, se pure può chiamarsi definizione ciò che predica l’inconoscibilità dell’oggetto definito». Marco Marica, infine, concentra a sua volta l’attenzione su pellicole recenti, in particolare Moulin rouge, mettendole in relazione con La traviata.
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