The communal institutions are a recurring element in the institutional landscape of Northern Italy since Middle Ages. During the XIX century municipality represents one of the contribution from the Lombardy regional identity to the Nation. Which social groups and which interests are represented in these institutions? What’s the condition of municipalities before Risorgimento? In the introduction, the institutional system adopted by Austria for Lombardy-Venetian Kingdom is outlined; therefore, the research is divided in two sections. In the first section, a general picture of city councils between 1830 and 1859 is defined: social extraction of counsellors, duration of their mandate, level of accessibility of the council regarding social mobility, role of the state in the composition. The extensive discretion ensured by government to this élites for handling their own auto-reproduction in Kingdom’s constitutional system – even after the first independence war – is used by Wien in order to try to earn consent from Italian “notabili”. However, the co-optation in representative appointments is not a sufficient incentive as it can be seen in the second part of the dissertation, where fiscal policies are analysed. In the first chapter, through the analysis of municipal budgetary policies, it is been evaluated how narrow was the leeway for local ruling class in defining the budget policies and how – on the contrary – the actions of administrative controllers were sharp-eyed. The lack of leeway does not change the features of the adhesion of “notabili” to the Empire until 1848, because of the low rate of direct taxes on their properties. The first war for independence changes this situation: in the second chapter, the data of imperial fiscal withdrawal along the years are compared: only after 1848, the rise of direct taxation, the fees, the indemnifications to the Army concur to make punitive the total taxation rate above the most rich among the population. In the last chapter, another kind of withdrawal – the forced loans in 1850 and 1854 – are analysed considering the evolution of Imperial policies after Francis Joseph’s neo-absolutist turn. Despite the government continues to ensure the continuity of citizen ruling classes, the unbearable fiscal withdrawal and the repression of Lombardy-venetian peculiarities can explain the adhesion of “notabili” to national Risorgimento and their support to annexation with Piedmont.

Le istituzioni comunali sono un elemento ricorrente nel paesaggio istituzionale dell’Italia settentrionale a partire dal Medioevo. Nell’Ottocento, il municipio rappresenta uno dei contributi dell’identità regionale lombarda intorno a cui viene plasmata la nuova identità nazionale. Ma quali gruppi sociali ed interessi sono rappresentati in questa istituzione e in che stato essa si trova alla vigilia del Risorgimento? Dopo aver tracciato le linee dell’apparato istituzionale adottato dall’Austria per il Regno Lombardo-Veneto nell’introduzione, la ricerca è divisa in due parti. Nella prima si cerca di delineare un’immagine generale delle assemblee cittadine tra il 1830 e il 1859: provenienza sociale dei consiglieri, durata del loro mandato, grado di accessibilità del consiglio in relazione alla mobilità sociale, ruolo del governo nel determinarne la composizione. L’ampia discrezionalità concessa dal governo a queste élite nella gestione della propria auto-riproduzione nel sistema costituzionale del Regno, anche dopo la prima guerra d’indipendenza, è il mezzo attraverso cui Vienna cerca il consenso dei notabili delle province italiane. Ma la cooptazione agli incarichi di rappresentanza non è un incentivo sufficiente come è dimostrato nella seconda parte della tesi, doveT vengono analizzate le politiche fiscali. Nel primo capitolo, attraverso lo studio dei bilanci comunali e delle politiche fiscali e tributarie dell’Impero, è stato valutato quanto fossero ristretti i margini d’azione delle classi dirigenti locali nella determinazione delle politiche di spesa e quanto fosse al contrario attenta – e a volte occhiuta – l’azione dei controlli amministrativi. Tale mancanza di discrezionalità non sembra modificare i caratteri dell’adesione dei notabili all’Impero fino al 1848, a fronte di una tassazione diretta sui loro estimi contenuta. La prima guerra d’indipendenza modifica questa situazione: nel secondo capitolo sono stati confrontati i dati del prelievo fiscale imperiale sui comuni nel trentennio considerato ed è stato dimostrato che solo dopo il 1848, l’aumento della tassazione diretta, le multe, i danni richiesti dall’autorità militare, gli indennizzi per la spesa della truppa, rendono effettivamente punitivo il carico contributivo gravante sulle fasce più ricche della popolazione. Nell’ultimo capitolo, un ulteriore prelievo sui notabili – i prestiti forzosi del 1850 e del 1854 – viene analizzato sulla base dell’evoluzione delle politiche dell’Impero conseguente alla svolta neo-assolutista di Francesco Giuseppe. Nonostante il governo continuasse ad assicurare la continuità delle classi dirigenti cittadine, un prelievo fiscale ormai divenuto insopportabile e l’ulteriore repressione delle specificità lombardo-venete all’interno della riformata compagine imperiale spiega l’adesione dei notabili al Risorgimento nazionale e il loro appoggio all’annessione con il Piemonte.

Il Municipio e l’Impero. Una classe dirigente regionale alla vigilia dell’unificazione nazionale.

MUOIO, ANGELO
2017-04-28

Abstract

The communal institutions are a recurring element in the institutional landscape of Northern Italy since Middle Ages. During the XIX century municipality represents one of the contribution from the Lombardy regional identity to the Nation. Which social groups and which interests are represented in these institutions? What’s the condition of municipalities before Risorgimento? In the introduction, the institutional system adopted by Austria for Lombardy-Venetian Kingdom is outlined; therefore, the research is divided in two sections. In the first section, a general picture of city councils between 1830 and 1859 is defined: social extraction of counsellors, duration of their mandate, level of accessibility of the council regarding social mobility, role of the state in the composition. The extensive discretion ensured by government to this élites for handling their own auto-reproduction in Kingdom’s constitutional system – even after the first independence war – is used by Wien in order to try to earn consent from Italian “notabili”. However, the co-optation in representative appointments is not a sufficient incentive as it can be seen in the second part of the dissertation, where fiscal policies are analysed. In the first chapter, through the analysis of municipal budgetary policies, it is been evaluated how narrow was the leeway for local ruling class in defining the budget policies and how – on the contrary – the actions of administrative controllers were sharp-eyed. The lack of leeway does not change the features of the adhesion of “notabili” to the Empire until 1848, because of the low rate of direct taxes on their properties. The first war for independence changes this situation: in the second chapter, the data of imperial fiscal withdrawal along the years are compared: only after 1848, the rise of direct taxation, the fees, the indemnifications to the Army concur to make punitive the total taxation rate above the most rich among the population. In the last chapter, another kind of withdrawal – the forced loans in 1850 and 1854 – are analysed considering the evolution of Imperial policies after Francis Joseph’s neo-absolutist turn. Despite the government continues to ensure the continuity of citizen ruling classes, the unbearable fiscal withdrawal and the repression of Lombardy-venetian peculiarities can explain the adhesion of “notabili” to national Risorgimento and their support to annexation with Piedmont.
28-apr-2017
Le istituzioni comunali sono un elemento ricorrente nel paesaggio istituzionale dell’Italia settentrionale a partire dal Medioevo. Nell’Ottocento, il municipio rappresenta uno dei contributi dell’identità regionale lombarda intorno a cui viene plasmata la nuova identità nazionale. Ma quali gruppi sociali ed interessi sono rappresentati in questa istituzione e in che stato essa si trova alla vigilia del Risorgimento? Dopo aver tracciato le linee dell’apparato istituzionale adottato dall’Austria per il Regno Lombardo-Veneto nell’introduzione, la ricerca è divisa in due parti. Nella prima si cerca di delineare un’immagine generale delle assemblee cittadine tra il 1830 e il 1859: provenienza sociale dei consiglieri, durata del loro mandato, grado di accessibilità del consiglio in relazione alla mobilità sociale, ruolo del governo nel determinarne la composizione. L’ampia discrezionalità concessa dal governo a queste élite nella gestione della propria auto-riproduzione nel sistema costituzionale del Regno, anche dopo la prima guerra d’indipendenza, è il mezzo attraverso cui Vienna cerca il consenso dei notabili delle province italiane. Ma la cooptazione agli incarichi di rappresentanza non è un incentivo sufficiente come è dimostrato nella seconda parte della tesi, doveT vengono analizzate le politiche fiscali. Nel primo capitolo, attraverso lo studio dei bilanci comunali e delle politiche fiscali e tributarie dell’Impero, è stato valutato quanto fossero ristretti i margini d’azione delle classi dirigenti locali nella determinazione delle politiche di spesa e quanto fosse al contrario attenta – e a volte occhiuta – l’azione dei controlli amministrativi. Tale mancanza di discrezionalità non sembra modificare i caratteri dell’adesione dei notabili all’Impero fino al 1848, a fronte di una tassazione diretta sui loro estimi contenuta. La prima guerra d’indipendenza modifica questa situazione: nel secondo capitolo sono stati confrontati i dati del prelievo fiscale imperiale sui comuni nel trentennio considerato ed è stato dimostrato che solo dopo il 1848, l’aumento della tassazione diretta, le multe, i danni richiesti dall’autorità militare, gli indennizzi per la spesa della truppa, rendono effettivamente punitivo il carico contributivo gravante sulle fasce più ricche della popolazione. Nell’ultimo capitolo, un ulteriore prelievo sui notabili – i prestiti forzosi del 1850 e del 1854 – viene analizzato sulla base dell’evoluzione delle politiche dell’Impero conseguente alla svolta neo-assolutista di Francesco Giuseppe. Nonostante il governo continuasse ad assicurare la continuità delle classi dirigenti cittadine, un prelievo fiscale ormai divenuto insopportabile e l’ulteriore repressione delle specificità lombardo-venete all’interno della riformata compagine imperiale spiega l’adesione dei notabili al Risorgimento nazionale e il loro appoggio all’annessione con il Piemonte.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1203369
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