Dall’immediato dopoguerra ai primi anni ’80 il Partito comunista italiano ha gestito la formazione politica dei propri quadri e dei propri funzionari attraverso una complessa rete di scuole di partito. Gli istituti formativi del Pci sono stati non solo una fondamentale sede di professionalizzazione politica e di integrazione culturale, ma anche ambienti di crescita personale e di costruzione identitaria. L’esperienza della scuola comunista, infatti, è sovente rappresentata come un crocevia di emozioni, la cui narrazione si svolge tra politica e passioni, tra identità pubbliche e dimensione privata. La tesi si propone di ricostruire, in tutti i suoi aspetti, proprio la vicenda della formazione politica nelle scuole di partito del Pci, sviluppando una duplice chiave di lettura sul ruolo degli istituti formativi: da un lato, un importante ruolo di emancipazione culturale, di mobilità sociale, di ridefinizione identitaria; dall’altro, una precipua funzione di specializzazione politica e di professionalizzazione. L’attenzione sarà posta su una tipologia peculiare di scuole: gli istituti residenziali permanenti, a carattere nazionale, regionale o interregionale, destinate ai settori intermedi del partito. Attraverso un approccio multidisciplinare questo lavoro intende analizzare l’evoluzione del progetto e della prassi pedagogica di partito soffermandosi sugli elementi di continuità o di discontinuità, sulle forme della didattica, sulle modalità di apprendimento, focalizzandosi in particolare sui mutamenti o sulle persistenze nelle autorappresentazioni e nelle identità dei quadri comunisti. Sono state analizzate, soprattutto, la vita quotidiana all’interno del “collegio” comunista, le esperienze soggettive vissute dagli insegnanti e dagli allievi. La ricerca è stata sviluppata svolgendo un’approfondita indagine archivistica che ha permesso la consultazione di inediti archivi scolastici e fondi personali di allievi e insegnanti comunisti. Sono stati analizzati soprattutto i testi didattici elaborati dagli allievi, i quaderni, i diari, gli appunti e le note degli insegnanti. La ricerca è stata completata da una raccolta di testimonianze dirette che ha permesso di procedere a un confronto tra fonti documentarie coeve all’esperienza della scuola di partito – in grado di cogliere in fieri il processo di formazione politica – e fonti memorialistiche o orali.

«Tutto il partito è una scuola». Le scuole di partito del Pci e la formazione dei quadri (1945-1981)

POZZETTA, ANDREA
2017-04-28

Abstract

Dall’immediato dopoguerra ai primi anni ’80 il Partito comunista italiano ha gestito la formazione politica dei propri quadri e dei propri funzionari attraverso una complessa rete di scuole di partito. Gli istituti formativi del Pci sono stati non solo una fondamentale sede di professionalizzazione politica e di integrazione culturale, ma anche ambienti di crescita personale e di costruzione identitaria. L’esperienza della scuola comunista, infatti, è sovente rappresentata come un crocevia di emozioni, la cui narrazione si svolge tra politica e passioni, tra identità pubbliche e dimensione privata. La tesi si propone di ricostruire, in tutti i suoi aspetti, proprio la vicenda della formazione politica nelle scuole di partito del Pci, sviluppando una duplice chiave di lettura sul ruolo degli istituti formativi: da un lato, un importante ruolo di emancipazione culturale, di mobilità sociale, di ridefinizione identitaria; dall’altro, una precipua funzione di specializzazione politica e di professionalizzazione. L’attenzione sarà posta su una tipologia peculiare di scuole: gli istituti residenziali permanenti, a carattere nazionale, regionale o interregionale, destinate ai settori intermedi del partito. Attraverso un approccio multidisciplinare questo lavoro intende analizzare l’evoluzione del progetto e della prassi pedagogica di partito soffermandosi sugli elementi di continuità o di discontinuità, sulle forme della didattica, sulle modalità di apprendimento, focalizzandosi in particolare sui mutamenti o sulle persistenze nelle autorappresentazioni e nelle identità dei quadri comunisti. Sono state analizzate, soprattutto, la vita quotidiana all’interno del “collegio” comunista, le esperienze soggettive vissute dagli insegnanti e dagli allievi. La ricerca è stata sviluppata svolgendo un’approfondita indagine archivistica che ha permesso la consultazione di inediti archivi scolastici e fondi personali di allievi e insegnanti comunisti. Sono stati analizzati soprattutto i testi didattici elaborati dagli allievi, i quaderni, i diari, gli appunti e le note degli insegnanti. La ricerca è stata completata da una raccolta di testimonianze dirette che ha permesso di procedere a un confronto tra fonti documentarie coeve all’esperienza della scuola di partito – in grado di cogliere in fieri il processo di formazione politica – e fonti memorialistiche o orali.
28-apr-2017
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