« Se noi consideriamo il reato dal punto di vista dinamico, e cioè nel suo divenire, scorgiamo che esso non balza fuori all’improvviso, come Minerva dalla testa di Giove, ma si realizza nel mondo esteriore, passando di regola attraverso varie fasi » (Antolisei, Diritto penale. Parte generale, 2000, quindicesima ediz., p. 475). Con queste parole un celeberrimo manuale di diritto penale introduce la trattazione del concetto di consumazione, termine col quale s’individua il punto dell’iter criminis, al quale il codice penale collega il decorso della prescrizione e quello di procedura penale fa riferimento nella disciplina del giudice territorialmente competente. La determinazione di tale momento costituisce un’operazione tutt’altro che agevole, poiché involge l’illecito nella sua storica realizzazione; per questa ragione, molteplici sono le soluzioni definitorie proposte dalla letteratura scientifica. Peraltro, in tempi più recenti a complicare il quadro si è aggiunto un ulteriore elemento: l’importanza degli effetti connessi alla consumazione, accentuata dalla centralità che il problema della prescrizione ha assunto per la tenuta del sistema penale nel suo complesso, ha fatto sì che la concreta individuazione del momento consumativo fosse sempre più condizionata da esigenze repressive, sicché la “prassi” del concetto di consumazione ha finito col distanziarsi sensibilmente dalla “teoria” della predetta nozione. Ciò nonostante, il concetto di consumazione rappresenta ancora oggi uno dei temi meno approfonditi della teoria generale del reato; pochi sono gli studi ad esso specificamente dedicati, mentre l’evoluzione alla quale la materia è andata incontro impone di rimeditare molte soluzioni consolidate; da un simile quadro trae origine la scelta di offrire, mediante la presente tesi dottorale, un « contributo allo studio del concetto di consumazione ». Il lavoro proposto si articola in tre parti, ciascuna composta di due capitoli. All’interno della prima parte vengono analizzati lo stato attuale e le origini del dibattito intorno alla consumazione; in particolare, si procede nel capitolo I alla trattazione delle diverse soluzioni definitorie elaborate dalla dottrina e dalla giurisprudenza e nel capitolo II a un’indagine retrospettiva, volta a individuare le matrici storiche dell’impostazione accolta dalla letteratura predominante. La seconda parte del lavoro è invece dedicata a un’indagine comparata avente ad oggetto l’ordinamento tedesco; presso questo, infatti, si riscontra l’utilizzo di un paradigma antitetico a quello impiegato nel nostro sistema, essendo ormai da tempo consolidata la distinzione fra consumazione legale (Vollendung) e sostanziale (Beendigung) del reato. Previa ricostruzione, nel capitolo III, delle origini storiche di questa teoria, si procede all’interno del capitolo IV all’esposizione e critica delle soluzioni accolte dalla dottrina e giurisprudenza tedesche contemporanee. Infine, nella terza parte del lavoro l’attenzione torna a concentrarsi sul nostro sistema: nel capitolo V si analizza l’impostazione predominante, mediante l’illustrazione delle aporie alle quali essa dà luogo sul piano sia dogmatico che sistematico; alla luce di queste, nel capitolo VI si procede all’enucleazione di una proposta di ri-definizione del concetto di consumazione, intesa a tener conto dell’evoluzione alla quale questo è andato incontro, senza trascurare al contempo le istanze di garanzia che hanno ispirato l’impostazione più risalente.
Contributo allo studio del concetto di consumazione
BRASCHI, SOFIA
2018-02-08
Abstract
« Se noi consideriamo il reato dal punto di vista dinamico, e cioè nel suo divenire, scorgiamo che esso non balza fuori all’improvviso, come Minerva dalla testa di Giove, ma si realizza nel mondo esteriore, passando di regola attraverso varie fasi » (Antolisei, Diritto penale. Parte generale, 2000, quindicesima ediz., p. 475). Con queste parole un celeberrimo manuale di diritto penale introduce la trattazione del concetto di consumazione, termine col quale s’individua il punto dell’iter criminis, al quale il codice penale collega il decorso della prescrizione e quello di procedura penale fa riferimento nella disciplina del giudice territorialmente competente. La determinazione di tale momento costituisce un’operazione tutt’altro che agevole, poiché involge l’illecito nella sua storica realizzazione; per questa ragione, molteplici sono le soluzioni definitorie proposte dalla letteratura scientifica. Peraltro, in tempi più recenti a complicare il quadro si è aggiunto un ulteriore elemento: l’importanza degli effetti connessi alla consumazione, accentuata dalla centralità che il problema della prescrizione ha assunto per la tenuta del sistema penale nel suo complesso, ha fatto sì che la concreta individuazione del momento consumativo fosse sempre più condizionata da esigenze repressive, sicché la “prassi” del concetto di consumazione ha finito col distanziarsi sensibilmente dalla “teoria” della predetta nozione. Ciò nonostante, il concetto di consumazione rappresenta ancora oggi uno dei temi meno approfonditi della teoria generale del reato; pochi sono gli studi ad esso specificamente dedicati, mentre l’evoluzione alla quale la materia è andata incontro impone di rimeditare molte soluzioni consolidate; da un simile quadro trae origine la scelta di offrire, mediante la presente tesi dottorale, un « contributo allo studio del concetto di consumazione ». Il lavoro proposto si articola in tre parti, ciascuna composta di due capitoli. All’interno della prima parte vengono analizzati lo stato attuale e le origini del dibattito intorno alla consumazione; in particolare, si procede nel capitolo I alla trattazione delle diverse soluzioni definitorie elaborate dalla dottrina e dalla giurisprudenza e nel capitolo II a un’indagine retrospettiva, volta a individuare le matrici storiche dell’impostazione accolta dalla letteratura predominante. La seconda parte del lavoro è invece dedicata a un’indagine comparata avente ad oggetto l’ordinamento tedesco; presso questo, infatti, si riscontra l’utilizzo di un paradigma antitetico a quello impiegato nel nostro sistema, essendo ormai da tempo consolidata la distinzione fra consumazione legale (Vollendung) e sostanziale (Beendigung) del reato. Previa ricostruzione, nel capitolo III, delle origini storiche di questa teoria, si procede all’interno del capitolo IV all’esposizione e critica delle soluzioni accolte dalla dottrina e giurisprudenza tedesche contemporanee. Infine, nella terza parte del lavoro l’attenzione torna a concentrarsi sul nostro sistema: nel capitolo V si analizza l’impostazione predominante, mediante l’illustrazione delle aporie alle quali essa dà luogo sul piano sia dogmatico che sistematico; alla luce di queste, nel capitolo VI si procede all’enucleazione di una proposta di ri-definizione del concetto di consumazione, intesa a tener conto dell’evoluzione alla quale questo è andato incontro, senza trascurare al contempo le istanze di garanzia che hanno ispirato l’impostazione più risalente.File | Dimensione | Formato | |
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