La tesi offre l’edizione critica, con studio introduttivo e note al testo, del poema epico Las Navas de Tolosa di Cristóbal de Mesa, attualmente inedito. L’opera, tràdita dalla sola editio princeps pubblicata a Madrid nel 1594, celebra in 20 canti la vittoria dei cristiani sugli almohadi nell’omonima e cruciale battaglia del 1212 combattuta nell’ambito della Reconquista spagnola. La narrazione è lineare e quasi sempre incentrata sul nucleo tematico principale, la battaglia, ad eccezione dell’episodio, articolato in pochi canti, concernente il tragico e sfortunato amore tra Abdalla e Jarifa. Le note al testo evidenziano gli stretti legami con due modelli letterari cui Cristóbal de Mesa, scrittore e traduttore erudito, fa costantemente riferimento, ossia l’Eneide di Virgilio e la Gerusalemme Liberata di Tasso. Si apprezzano inoltre numerosi rimandi alle fonti storiche sulla battaglia, così come alla letteratura autoctona. Lo studio introduttivo, che precede l’edizione del poema, si apre con una breve biografia di Mesa, autore ancora oggi poco conosciuto; segue una sezione dedicata alla fortuna del poema epico in Spagna nel XVI secolo, un paragrafo storico sulla battaglia de Las Navas de Tolosa, uno sulla complessa visione dei nemici arabi e della loro cultura in epoca aurea ed uno su fonti e modelli, storici e letterari, a cui si rifà l’autore per la stesura del poema. Successivamente, viene proposta un’analisi della struttura dell’opera, descrivendone il metro (l’ottava rima), il verso (l’endecasillabo) e la lingua poetica. A conclusione, vengono presentati, rispettivamente, la tradizione testuale (fornendo una descrizione dettagliata degli esemplari collazionati), un commento ad errori e varianti (riuniti in un’apposita tabella) e i criteri di edizione impiegati per trascrivere il testo. Con riferimento alla questione più propriamente testuale, sono stati collazionati i sette esemplari a stampa studiati (tutti conservati presso la Biblioteca Nazionale di Madrid) allo scopo di individuare eventuali varianti di stato ed errori. Pertanto, ho stampato ciascun esemplare su fogli lucidi trasparenti così da poterli sovrapporre con facilità all’esemplare di base della collazione. Da questa operazione di confronto sono emersi due varianti di stato ed errori, alcuni di questi ultimi facilmente emendabili perché riconducibili a banali sviste, altri più complessi, per i quali ho proposto una correzione per congettura (emendatio ope ingenii), non avendo possibilità di confronto con altri testimoni. Infine, si è ricorso alla crux desperationis per i due loci critici (due versi ipermetri) che non è stato possibile sanare.
Cristóbal de Mesa. Las Navas de Tolosa: edición crítica, estudio y notas
PELLECCHIA, MARTA RITA
2021-06-07
Abstract
La tesi offre l’edizione critica, con studio introduttivo e note al testo, del poema epico Las Navas de Tolosa di Cristóbal de Mesa, attualmente inedito. L’opera, tràdita dalla sola editio princeps pubblicata a Madrid nel 1594, celebra in 20 canti la vittoria dei cristiani sugli almohadi nell’omonima e cruciale battaglia del 1212 combattuta nell’ambito della Reconquista spagnola. La narrazione è lineare e quasi sempre incentrata sul nucleo tematico principale, la battaglia, ad eccezione dell’episodio, articolato in pochi canti, concernente il tragico e sfortunato amore tra Abdalla e Jarifa. Le note al testo evidenziano gli stretti legami con due modelli letterari cui Cristóbal de Mesa, scrittore e traduttore erudito, fa costantemente riferimento, ossia l’Eneide di Virgilio e la Gerusalemme Liberata di Tasso. Si apprezzano inoltre numerosi rimandi alle fonti storiche sulla battaglia, così come alla letteratura autoctona. Lo studio introduttivo, che precede l’edizione del poema, si apre con una breve biografia di Mesa, autore ancora oggi poco conosciuto; segue una sezione dedicata alla fortuna del poema epico in Spagna nel XVI secolo, un paragrafo storico sulla battaglia de Las Navas de Tolosa, uno sulla complessa visione dei nemici arabi e della loro cultura in epoca aurea ed uno su fonti e modelli, storici e letterari, a cui si rifà l’autore per la stesura del poema. Successivamente, viene proposta un’analisi della struttura dell’opera, descrivendone il metro (l’ottava rima), il verso (l’endecasillabo) e la lingua poetica. A conclusione, vengono presentati, rispettivamente, la tradizione testuale (fornendo una descrizione dettagliata degli esemplari collazionati), un commento ad errori e varianti (riuniti in un’apposita tabella) e i criteri di edizione impiegati per trascrivere il testo. Con riferimento alla questione più propriamente testuale, sono stati collazionati i sette esemplari a stampa studiati (tutti conservati presso la Biblioteca Nazionale di Madrid) allo scopo di individuare eventuali varianti di stato ed errori. Pertanto, ho stampato ciascun esemplare su fogli lucidi trasparenti così da poterli sovrapporre con facilità all’esemplare di base della collazione. Da questa operazione di confronto sono emersi due varianti di stato ed errori, alcuni di questi ultimi facilmente emendabili perché riconducibili a banali sviste, altri più complessi, per i quali ho proposto una correzione per congettura (emendatio ope ingenii), non avendo possibilità di confronto con altri testimoni. Infine, si è ricorso alla crux desperationis per i due loci critici (due versi ipermetri) che non è stato possibile sanare.File | Dimensione | Formato | |
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