La ricerca si propone di descrivere e analizzare gli esiti del contatto tra italiano, romeno e dialetto veneto a livello di discorso, prendendo in considerazione un gruppo di parlanti di origine romena residenti in provincia di Venezia. L’analisi si basa su un corpus di produzioni orali (conversazioni intra-etniche e inter-etniche di durata variabile, e interviste libere o semi-strutturate), coadiuvato da un questionario sociolinguistico. La prima parte della ricerca è incentrata sullo studio del repertorio comunitario, è volta a individuare i codici che lo compongono e la loro distribuzione funzionale, nonché a valutare le eventuali ristrutturazioni dello stesso in seguito al contatto con italiano e dialetto. Particolare attenzione è dedicata inoltre agli atteggiamenti dei parlanti nei confronti delle lingue, e alle motivazioni strumentali e/o sociali che regolano le scelte linguistiche. L’analisi micro-sociolinguistica prende in esame le occorrenze di commutazione di codice attestate all’interno del corpus, applicando il modello pragmatico funzionale di Auer (1984 e successive integrazioni). Le singole occorrenze sono quindi interpretate sulla base della doppia dicotomia code-switching vs. insertion e code-switching connesso ai partecipanti vs. code-switching connesso al discorso. Il ricorso alla commutazione di codice è massiccio, e ricopre un’ampia gamma di funzioni comunicative. Si tratta inoltre di un fenomeno largamente accettato dagli stessi parlanti, favorito dall’affinità tipologica tra italiano e romeno e da un bilinguismo senza diglossia.

Esiti del contatto linguistico in contesto migratorio: il caso dei romeni in provincia di Venezia

LOMBARDO, ELISABETTA
2021-07-07

Abstract

La ricerca si propone di descrivere e analizzare gli esiti del contatto tra italiano, romeno e dialetto veneto a livello di discorso, prendendo in considerazione un gruppo di parlanti di origine romena residenti in provincia di Venezia. L’analisi si basa su un corpus di produzioni orali (conversazioni intra-etniche e inter-etniche di durata variabile, e interviste libere o semi-strutturate), coadiuvato da un questionario sociolinguistico. La prima parte della ricerca è incentrata sullo studio del repertorio comunitario, è volta a individuare i codici che lo compongono e la loro distribuzione funzionale, nonché a valutare le eventuali ristrutturazioni dello stesso in seguito al contatto con italiano e dialetto. Particolare attenzione è dedicata inoltre agli atteggiamenti dei parlanti nei confronti delle lingue, e alle motivazioni strumentali e/o sociali che regolano le scelte linguistiche. L’analisi micro-sociolinguistica prende in esame le occorrenze di commutazione di codice attestate all’interno del corpus, applicando il modello pragmatico funzionale di Auer (1984 e successive integrazioni). Le singole occorrenze sono quindi interpretate sulla base della doppia dicotomia code-switching vs. insertion e code-switching connesso ai partecipanti vs. code-switching connesso al discorso. Il ricorso alla commutazione di codice è massiccio, e ricopre un’ampia gamma di funzioni comunicative. Si tratta inoltre di un fenomeno largamente accettato dagli stessi parlanti, favorito dall’affinità tipologica tra italiano e romeno e da un bilinguismo senza diglossia.
7-lug-2021
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