The research on sound synthesis by means of simulated physical models has been particularly developed in the last fifty years, producing a wide range of algorithms and implementations, able to offer musicians, thanks to the direct modelling of the mechanism of sound production, increasingly effective and sophisticated tools to control and produce both new and traditional sounds. Starting from the assumption of the non-neutrality of the technological medium, and of its detachment from the world of traditional 'instrumentality', the present work intends to investigate the compositional processes that have emerged from the use of virtual instruments. The first chapter investigates the formalisms and modelling techniques, fundamental processes from which the very nature of virtual instruments derives, contributing in a decisive way to fecundate, structure, and even render conceivable the very processes of creation. The second chapter is dedicated to an extensive examination of the most significant physical models, investigated not so much in the 'direct' domain of programming, but rather in the 'derived' domain of musical practices, contextualised through constant reference to the relevant musical literature. The third chapter, finally, will try to illuminate the dialectic instrument/virtual gesture-compositional process, highlighting how 'instrumentality' enters the sphere of ideation and linguistic articulation with different degrees of distancing from reality, up to total abstraction. Within the constitution of an 'other' compositional space, abstraction and realism represent the extremes of a continuum, interpretable according to the concept of 'plausibility of sound', in which all the compositions analysed end up gravitating, the theatre of a metaphorical action that unfolds according to an inverse proportionality: intensifying in the tension towards the abstract and reducing in the return to the concreteness of the real, as also witnessed by the analysis of the three case studies, based on the works of Michelangelo Lupone, Juraj Kojs and Mauro Lanza. Thus, an attempt was made to analyse our object of study in the light of the continuous interrelationships that make the 'phenomenological restitution' of the virtual universe significant as a complex system, 'suspended' between abstraction and reality, between scientific and artistic formalisation, between technical and musical language.

Le ricerche sulla sintesi del suono per mezzo di modelli fisici simulati si sono particolarmente sviluppate negli ultimi cinquanta anni, producendo un vasto assortimento di algoritmi e di implementazioni, in grado di offrire ai musicisti, grazie alla modellizzazione diretta del meccanismo di produzione del suono, degli strumenti sempre più efficaci e sofisticati per controllare e produrre sia sonorità nuove, sia sonorità tradizionali. Partendo dall’assunto della non neutralità del medium tecnologico, e del suo affrancarsi dal mondo della ‘strumentalità’ tradizionale, il presente lavoro intende indagare i processi compositivi che sono emersi dall’uso degli strumenti virtuali. Nel primo capitolo si indagheranno i formalismi e le tecniche di modellizzazione, processi fondamentali dai quali scaturisce la natura stessa degli strumenti virtuali, che contribuisce, in modo determinante, a fecondare, strutturare, e addirittura rendere concepibili i processi stessi della creazione. Il secondo capitolo è dedicato ad un ampia disamina della casistica dei modelli fisici più significativi, indagata non tanto nel dominio ‘diretto’ della programmazione, ma, piuttosto, in quello ‘derivato’ delle pratiche musicali, contestualizzate mediante il costante riferimento alla relativa letteratura musicale. Il terzo capitolo, infine, cercherà di illuminare proprio la dialettica strumento/gesto virtuale-processo compositivo, mettendo in luce quanto la ‘strumentalità’ entri nella sfera dell’ideazione e dell’articolazione linguistica con diversi gradi di allontanamento dal reale, fino alla totale astrazione. All’intero del costituirsi di uno spazio compositivo ‘altro’, astrazione e realismo rappresentano gli estremi di un continuum, interpretabile secondo il concetto di ‘plausibilità del suono’, in cui finiscono per gravitare tutte le composizioni analizzate, teatro di un agire metaforico che si dispiega secondo una proporzionalità inversa: intensificandosi nella tensione verso l’astratto e riducendosi nel ritorno alla concretezza del reale, come testimoniato anche dalla analisi dei tre casi di studio, basata sulle opere di Michelangelo Lupone, Juraj Kojs, Mauro Lanza. Così, si è cercato di analizzare il nostro oggetto di studio alla luce delle continue interrelazioni che rendono significativa la ‘restituzione fenomenologica’ dell’universo virtuale in quanto sistema complesso, ‘sospeso’ tra astrazione e realtà, tra formalizzazione scientifica e artistica, tra linguaggio tecnico e musicale.

Comporre con i modelli fisici tra astrazione e realismo Strumenti, pratiche e linguaggi del virtuale: una ricognizione e tre casi di studio (Lupone, Kojs, Lanza)

ANDREUCCETTI, NICOLETTA
2022-09-24

Abstract

The research on sound synthesis by means of simulated physical models has been particularly developed in the last fifty years, producing a wide range of algorithms and implementations, able to offer musicians, thanks to the direct modelling of the mechanism of sound production, increasingly effective and sophisticated tools to control and produce both new and traditional sounds. Starting from the assumption of the non-neutrality of the technological medium, and of its detachment from the world of traditional 'instrumentality', the present work intends to investigate the compositional processes that have emerged from the use of virtual instruments. The first chapter investigates the formalisms and modelling techniques, fundamental processes from which the very nature of virtual instruments derives, contributing in a decisive way to fecundate, structure, and even render conceivable the very processes of creation. The second chapter is dedicated to an extensive examination of the most significant physical models, investigated not so much in the 'direct' domain of programming, but rather in the 'derived' domain of musical practices, contextualised through constant reference to the relevant musical literature. The third chapter, finally, will try to illuminate the dialectic instrument/virtual gesture-compositional process, highlighting how 'instrumentality' enters the sphere of ideation and linguistic articulation with different degrees of distancing from reality, up to total abstraction. Within the constitution of an 'other' compositional space, abstraction and realism represent the extremes of a continuum, interpretable according to the concept of 'plausibility of sound', in which all the compositions analysed end up gravitating, the theatre of a metaphorical action that unfolds according to an inverse proportionality: intensifying in the tension towards the abstract and reducing in the return to the concreteness of the real, as also witnessed by the analysis of the three case studies, based on the works of Michelangelo Lupone, Juraj Kojs and Mauro Lanza. Thus, an attempt was made to analyse our object of study in the light of the continuous interrelationships that make the 'phenomenological restitution' of the virtual universe significant as a complex system, 'suspended' between abstraction and reality, between scientific and artistic formalisation, between technical and musical language.
24-set-2022
Le ricerche sulla sintesi del suono per mezzo di modelli fisici simulati si sono particolarmente sviluppate negli ultimi cinquanta anni, producendo un vasto assortimento di algoritmi e di implementazioni, in grado di offrire ai musicisti, grazie alla modellizzazione diretta del meccanismo di produzione del suono, degli strumenti sempre più efficaci e sofisticati per controllare e produrre sia sonorità nuove, sia sonorità tradizionali. Partendo dall’assunto della non neutralità del medium tecnologico, e del suo affrancarsi dal mondo della ‘strumentalità’ tradizionale, il presente lavoro intende indagare i processi compositivi che sono emersi dall’uso degli strumenti virtuali. Nel primo capitolo si indagheranno i formalismi e le tecniche di modellizzazione, processi fondamentali dai quali scaturisce la natura stessa degli strumenti virtuali, che contribuisce, in modo determinante, a fecondare, strutturare, e addirittura rendere concepibili i processi stessi della creazione. Il secondo capitolo è dedicato ad un ampia disamina della casistica dei modelli fisici più significativi, indagata non tanto nel dominio ‘diretto’ della programmazione, ma, piuttosto, in quello ‘derivato’ delle pratiche musicali, contestualizzate mediante il costante riferimento alla relativa letteratura musicale. Il terzo capitolo, infine, cercherà di illuminare proprio la dialettica strumento/gesto virtuale-processo compositivo, mettendo in luce quanto la ‘strumentalità’ entri nella sfera dell’ideazione e dell’articolazione linguistica con diversi gradi di allontanamento dal reale, fino alla totale astrazione. All’intero del costituirsi di uno spazio compositivo ‘altro’, astrazione e realismo rappresentano gli estremi di un continuum, interpretabile secondo il concetto di ‘plausibilità del suono’, in cui finiscono per gravitare tutte le composizioni analizzate, teatro di un agire metaforico che si dispiega secondo una proporzionalità inversa: intensificandosi nella tensione verso l’astratto e riducendosi nel ritorno alla concretezza del reale, come testimoniato anche dalla analisi dei tre casi di studio, basata sulle opere di Michelangelo Lupone, Juraj Kojs, Mauro Lanza. Così, si è cercato di analizzare il nostro oggetto di studio alla luce delle continue interrelazioni che rendono significativa la ‘restituzione fenomenologica’ dell’universo virtuale in quanto sistema complesso, ‘sospeso’ tra astrazione e realtà, tra formalizzazione scientifica e artistica, tra linguaggio tecnico e musicale.
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Descrizione: Comporre con i modelli fisici tra astrazione e realismo. Strumenti, pratiche e linguaggi del virtuale: una ricognizione e tre casi di studio (Lupone, Kojs, Lanza)
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1462864
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