Il leitmotiv di questo libro vuole essere un invito silenzioso rivolto dall'autore a se' stesso e ai suoi colleghi economisti perchè non ci si prenda troppo sul serio. E' una sottile vena di amarezza quella attraverso cui l'autore guarda ad alcune tendenze che sembrano affermarsi pericolosamente negli studi economici odierni e condizionano il modo con cui oggi si fa accademia: l'abuso dell'inglese, la matematica usata un po' dappertutto, la scelta di un linguaggio tecnico allusivo di proposizioni scientifiche che lasciano immaginare chissà quali contenuti, la standardizzazione usata persino nel modo di confezionare il prodotto, la gran mole degli scritti ai quali si conferisce la dignità della pubblicazione, le molte certezze e la troppa fiducia riposta nella scienza economica. Il libro, che prende lo spunto da un recente saggio di Antonio G. Fazio, affronta, sul terreno dell'economia positiva, una miriade di problemi economici di ieri e di oggi, ad esempio: l'evoluzione dell'industria dell'editoria, la trasformazione delle forme dei mercati, certe forme di innovazione tecnologica, la flessibilità del mercato del lavoro, l'adeguatezza della domanda aggregata, la ridistribuzione dei redditi. L'analisi è condotta da un economista di professione che qui scrive senza essere prigioniero dei tecnicismi e servendosi di argomenti e di linguaggi scintillanti rivolti a un pubblico colto.
Surtout pas trop de zèle! Scienza economica di oggi nelle impressioni di un economista di ieri
MAGNANI, ITALO
2009-01-01
Abstract
Il leitmotiv di questo libro vuole essere un invito silenzioso rivolto dall'autore a se' stesso e ai suoi colleghi economisti perchè non ci si prenda troppo sul serio. E' una sottile vena di amarezza quella attraverso cui l'autore guarda ad alcune tendenze che sembrano affermarsi pericolosamente negli studi economici odierni e condizionano il modo con cui oggi si fa accademia: l'abuso dell'inglese, la matematica usata un po' dappertutto, la scelta di un linguaggio tecnico allusivo di proposizioni scientifiche che lasciano immaginare chissà quali contenuti, la standardizzazione usata persino nel modo di confezionare il prodotto, la gran mole degli scritti ai quali si conferisce la dignità della pubblicazione, le molte certezze e la troppa fiducia riposta nella scienza economica. Il libro, che prende lo spunto da un recente saggio di Antonio G. Fazio, affronta, sul terreno dell'economia positiva, una miriade di problemi economici di ieri e di oggi, ad esempio: l'evoluzione dell'industria dell'editoria, la trasformazione delle forme dei mercati, certe forme di innovazione tecnologica, la flessibilità del mercato del lavoro, l'adeguatezza della domanda aggregata, la ridistribuzione dei redditi. L'analisi è condotta da un economista di professione che qui scrive senza essere prigioniero dei tecnicismi e servendosi di argomenti e di linguaggi scintillanti rivolti a un pubblico colto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.