L’edizione anastatica dei Quaderni del carcere, suddivisa in 18 volumi, consente per la prima volta al lettore di accostarsi alla forma materiale dei manoscritti compilati da Gramsci tra il febbraio 1929 e la metà del 1935. La riproduzione fotografica integrale dei 35 quaderni (che nel pdf presentato è stata limitata alle sole copertine, per evidenti motivi tecnici) è preceduta da un complessivo saggio sulla struttura e sulla storia interna dei Quaderni, e da una puntuale Nota introduttiva a ciascun quaderno, contenente la descrizione, la datazione e un sommario dei contenuti. Il lettore può così disporre di una guida essenziale per muoversi in un vero e proprio labirinto di carta. Gramsci lavora infatti a più quaderni contemporaneamente, o riprende quelli di periodi precedenti per aggiungervi nuove note negli spazi bianchi residui. Vi sono pertanto fasce di sovrapposizione temporale della sua scrittura che attraversano orizzontalmente i quaderni, e di conseguenza momenti della redazione in cui non si ha passaggio da un quaderno ad un altro ma da una nota ad un’altra nell’alternarsi di differenti quaderni. Di qui la necessità di ricostruire preliminarmente l’effettiva cronologia dei quaderni, combinando insieme i pochi elementi diretti di datazione ai molteplici elementi indiretti: modelli o tipi di quaderni utilizzati; presenza di contrassegni carcerari – timbri, indicazioni di appartenenza, numerazione delle carte ecc. – e delle firme dei direttori che si avvicendano nel carcere di Turi; presenza, su molti quaderni, di marche da bollo in uso in un determinato arco temporale; analisi della grafia di Gramsci, nella sua evoluzione; comportamenti scrittorii dell’autore, dotati di una certa regolarità e durata; riferimenti presenti nelle lettere dal carcere a determinati temi trattati nei quaderni (e viceversa); fonti citate da Gramsci (o se non citate, comunque identificabili con sicurezza) che è lecito ipotizzare contemporanee alle note che le utilizzano; rimandi interni espliciti da una nota ad un’altra di diverso quaderno; collegamenti impliciti fra note di distinti quaderni che trattino o facciano riferimento a uno stesso argomento; ecc. L’indagine filologica compiuta sui manoscritti mette capo ad un’attenta ricostruzione dell’organizzazione data da Gramsci al proprio lavoro: le aree tematiche da lui individuate, le partizioni interne, le “regole” redazionali seguite, le diverse sequenze di quaderni, o di “blocchi” interni ad essi, compilati in successione.

Quaderni del carcere. Edizione anastatica dei manoscritti, 18 voll.

FRANCIONI, GIOVANNI
2009-01-01

Abstract

L’edizione anastatica dei Quaderni del carcere, suddivisa in 18 volumi, consente per la prima volta al lettore di accostarsi alla forma materiale dei manoscritti compilati da Gramsci tra il febbraio 1929 e la metà del 1935. La riproduzione fotografica integrale dei 35 quaderni (che nel pdf presentato è stata limitata alle sole copertine, per evidenti motivi tecnici) è preceduta da un complessivo saggio sulla struttura e sulla storia interna dei Quaderni, e da una puntuale Nota introduttiva a ciascun quaderno, contenente la descrizione, la datazione e un sommario dei contenuti. Il lettore può così disporre di una guida essenziale per muoversi in un vero e proprio labirinto di carta. Gramsci lavora infatti a più quaderni contemporaneamente, o riprende quelli di periodi precedenti per aggiungervi nuove note negli spazi bianchi residui. Vi sono pertanto fasce di sovrapposizione temporale della sua scrittura che attraversano orizzontalmente i quaderni, e di conseguenza momenti della redazione in cui non si ha passaggio da un quaderno ad un altro ma da una nota ad un’altra nell’alternarsi di differenti quaderni. Di qui la necessità di ricostruire preliminarmente l’effettiva cronologia dei quaderni, combinando insieme i pochi elementi diretti di datazione ai molteplici elementi indiretti: modelli o tipi di quaderni utilizzati; presenza di contrassegni carcerari – timbri, indicazioni di appartenenza, numerazione delle carte ecc. – e delle firme dei direttori che si avvicendano nel carcere di Turi; presenza, su molti quaderni, di marche da bollo in uso in un determinato arco temporale; analisi della grafia di Gramsci, nella sua evoluzione; comportamenti scrittorii dell’autore, dotati di una certa regolarità e durata; riferimenti presenti nelle lettere dal carcere a determinati temi trattati nei quaderni (e viceversa); fonti citate da Gramsci (o se non citate, comunque identificabili con sicurezza) che è lecito ipotizzare contemporanee alle note che le utilizzano; rimandi interni espliciti da una nota ad un’altra di diverso quaderno; collegamenti impliciti fra note di distinti quaderni che trattino o facciano riferimento a uno stesso argomento; ecc. L’indagine filologica compiuta sui manoscritti mette capo ad un’attenta ricostruzione dell’organizzazione data da Gramsci al proprio lavoro: le aree tematiche da lui individuate, le partizioni interne, le “regole” redazionali seguite, le diverse sequenze di quaderni, o di “blocchi” interni ad essi, compilati in successione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/147690
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