«La critica genetica ha risposto all’estetica della ricezione definendo le linee direttrici dell’atto creativo e gettando uno sguardo nuovo sulla letteratura. Il suo oggetto sono i manoscritti letterari in quanto testimoni di un processo, quello del testo nel suo divenire. Il suo metodo è quello di far apparire la corporeità e il flusso della scrittura e di formulare una serie d’ipotesi sulle attività scrittorie. Il suo obiettivo è quello di studiare la letteratura nel suo farsi, come attività e come movimento» (A. Grésillon, Eléments de critique génétique, 1994). La critica genetica si è concentrata a lungo sui manoscritti d’autore successivi a Victor Hugo e, solo recentemente, ha sviluppato il proprio campo d’indagine varcando a ritroso la frontiera del 1800. Se per il XVIII secolo l’indagine sui manoscritti e i processi della scrittura non può effettuarsi se non su scala europea tenendo conto, cioè, di quanto rappresentò l’Europa de Lumi, le ragioni per concentrarsi sul caso italiano sono numerose: innanzitutto, le contiguità metodologiche tra la critica delle varianti e l’approccio genetico alla francese; poi, la collaborazione di lunga data tra l’ITEM e numerosi colleghi italiani, attestata dalle numerose pubblicazioni comuni e da un dialogo mai interrotto; infine, la convinzione che gli archivi degli autori italiani del secolo XVIII non chiedono che di essere studiati in una prospettiva di genetica. Un certo numero di studi recenti su Vico, Casanova, Alfieri, Foscolo, etc., sulle loro carte, bozze e biblioteche, incoraggiano questo tipo di ricognizione per la ricchezza di interrogativi che questi materiali suscitano. Questo volume si prefigge di contribuire alla conoscenza dei corpora manoscritti italiani anche attraverso l’intersezione metodologica con la storia delle pratiche di scrittura, con la storia del libro e dell’editoria fissandosi come obiettivo una nuova interpretazione delle diverse fasi elaborative dei testi e una migliore conoscenza delle opere e degli autori a partire dalla loro officina. Parallelamente, ci domanderemo anche se lo studio dei manoscritti d’autore possa offrire una nuova immagine del Settecento o, almeno, se possa aiutarci a capire meglio che cosa fu uno scrittore in Italia nel secolo dei Lumi.

Manoscritti italiani del Settecento. Un approccio genetico

Del Vento, Christian;
2018-01-01

Abstract

«La critica genetica ha risposto all’estetica della ricezione definendo le linee direttrici dell’atto creativo e gettando uno sguardo nuovo sulla letteratura. Il suo oggetto sono i manoscritti letterari in quanto testimoni di un processo, quello del testo nel suo divenire. Il suo metodo è quello di far apparire la corporeità e il flusso della scrittura e di formulare una serie d’ipotesi sulle attività scrittorie. Il suo obiettivo è quello di studiare la letteratura nel suo farsi, come attività e come movimento» (A. Grésillon, Eléments de critique génétique, 1994). La critica genetica si è concentrata a lungo sui manoscritti d’autore successivi a Victor Hugo e, solo recentemente, ha sviluppato il proprio campo d’indagine varcando a ritroso la frontiera del 1800. Se per il XVIII secolo l’indagine sui manoscritti e i processi della scrittura non può effettuarsi se non su scala europea tenendo conto, cioè, di quanto rappresentò l’Europa de Lumi, le ragioni per concentrarsi sul caso italiano sono numerose: innanzitutto, le contiguità metodologiche tra la critica delle varianti e l’approccio genetico alla francese; poi, la collaborazione di lunga data tra l’ITEM e numerosi colleghi italiani, attestata dalle numerose pubblicazioni comuni e da un dialogo mai interrotto; infine, la convinzione che gli archivi degli autori italiani del secolo XVIII non chiedono che di essere studiati in una prospettiva di genetica. Un certo numero di studi recenti su Vico, Casanova, Alfieri, Foscolo, etc., sulle loro carte, bozze e biblioteche, incoraggiano questo tipo di ricognizione per la ricchezza di interrogativi che questi materiali suscitano. Questo volume si prefigge di contribuire alla conoscenza dei corpora manoscritti italiani anche attraverso l’intersezione metodologica con la storia delle pratiche di scrittura, con la storia del libro e dell’editoria fissandosi come obiettivo una nuova interpretazione delle diverse fasi elaborative dei testi e una migliore conoscenza delle opere e degli autori a partire dalla loro officina. Parallelamente, ci domanderemo anche se lo studio dei manoscritti d’autore possa offrire una nuova immagine del Settecento o, almeno, se possa aiutarci a capire meglio che cosa fu uno scrittore in Italia nel secolo dei Lumi.
2018
Quaderni della Rassegna della Letteratura Italiana
9788893660600
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1480189
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact