Nel quinto centenario delle tesi luterane, il Centro interuniversitario per la storia delle università italiane - CISUI ha promosso un’aggiornata riflessione sul rapporto tra Riforma e università, approfondendo, attraverso alcuni esempi indicativi, il significato e le ricadute che i movimenti riformatori ebbero sul sistema d’insegnamento superiore tra medioevo ed età moderna. Come la proposta religiosa di Lutero s’innestò in un clima umanistico-rinascimentale già attraversato da fermenti di rinnovamento, così le riforme provocarono e/o accelerarono un processo di trasformazione dei luoghi d’insegnamento e dei metodi educativi, in parte già in atto. Universitas semper reformanda: se fin dalle sue origini l’istituzione accademica aveva accolto e accompagnato i cambiamenti storici, dal XVI secolo le nuove proposte universitarie s’inserirono nel solco delle riforme religiose e in un contesto culturale, politico, sociale ed economico ormai confessionale. Eredità della Riforma fu la gemmazione, intorno a università stricto sensu, di istituzioni più o meno deputate a erogare i gradi accademici, ma provviste di insegnamenti «superiori», con finalità esclusivamente professionali non soddisfatte in pieno dagli atenei: le accademie calviniste svizzere e francesi per la formazione dei pastori, i seminari cattolici post-tridentini per la preparazione dei sacerdoti, fino ai seminaria nobilium o alle scuole d’ingegneria civile o militare. La Riforma protestante, avviata con Lutero, Zwingli e Calvino, provocò un’autentica rivoluzione dell’ambito educativo che scosse le fondamenta delle comunità accademiche e l’epistemologia di alcune discipline, come l’astronomia o la medicina.

Le università e la Riforma protestante. Studi e ricerche nel quinto centenario delle tesi luterane

Simona Negruzzo
2018-01-01

Abstract

Nel quinto centenario delle tesi luterane, il Centro interuniversitario per la storia delle università italiane - CISUI ha promosso un’aggiornata riflessione sul rapporto tra Riforma e università, approfondendo, attraverso alcuni esempi indicativi, il significato e le ricadute che i movimenti riformatori ebbero sul sistema d’insegnamento superiore tra medioevo ed età moderna. Come la proposta religiosa di Lutero s’innestò in un clima umanistico-rinascimentale già attraversato da fermenti di rinnovamento, così le riforme provocarono e/o accelerarono un processo di trasformazione dei luoghi d’insegnamento e dei metodi educativi, in parte già in atto. Universitas semper reformanda: se fin dalle sue origini l’istituzione accademica aveva accolto e accompagnato i cambiamenti storici, dal XVI secolo le nuove proposte universitarie s’inserirono nel solco delle riforme religiose e in un contesto culturale, politico, sociale ed economico ormai confessionale. Eredità della Riforma fu la gemmazione, intorno a università stricto sensu, di istituzioni più o meno deputate a erogare i gradi accademici, ma provviste di insegnamenti «superiori», con finalità esclusivamente professionali non soddisfatte in pieno dagli atenei: le accademie calviniste svizzere e francesi per la formazione dei pastori, i seminari cattolici post-tridentini per la preparazione dei sacerdoti, fino ai seminaria nobilium o alle scuole d’ingegneria civile o militare. La Riforma protestante, avviata con Lutero, Zwingli e Calvino, provocò un’autentica rivoluzione dell’ambito educativo che scosse le fondamenta delle comunità accademiche e l’epistemologia di alcune discipline, come l’astronomia o la medicina.
2018
STUDI E RICERCHE SULL'UNIVERSITÀ
978-88-15-27983-5
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/1502923
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact