Il progetto di ricerca applicata riguarda l’analisi e il progetto di restauro architettonico per la riqualificazione del complesso storico monumentale denominato Collegio Cardinale Agostino Riboldi e Chiesa Vescovile dei Santi Giacomo e Filippo sito nel centro storico della città di Pavia. Il progetto prevede interventi di restauro, come pratica disciplinare architettonica in considerazione di una procedura di ripristino e messa a norma dell’intero complesso differenziando la parte attualmente destinata a collegio, che confermerà la sua funzione originaria, dall’edificio della chiesa, che verrà restaurato come aula conferenze. Il progetto di ricerca si colloca nell’ambito di indagine della valorizzazione del tipo e del carattere, coerentizzando con questo ogni intervento architettonico (dal diffuso recupero della chiesa e dei piani residenziali al puntuale inserimento di un piccolo nuovo corpo, alla ridefinizione dei collegamenti verticali). Il complesso architettonico, per quanto identificato da un unico corpo quadrato a corte è costituito al suo interno da corpi di fabbrica non omogenei, mentre sull’angolo nord-est dell’isolato (angolo via Luigi Porta, via Mantovani) insiste il corpo della chiesa. Obiettivo primario dell’intervento proposto è il restauro generale del complesso architettonico, attualmente destinato in parte a collegio universitario e in parte a edifico di culto. Mirando a restituire la piena funzionalità di tutti gli ambienti che altrimenti soffrirebbero di ulteriore degrado. Risultano prevalenti, ove possibile, gli interventi di restauro, dal momento che la trasformazione del complesso architettonico avviene nel più rigoroso mantenimento delle caratteristiche tipologiche, materiche e formali dei singoli corpi di fabbrica interessati. Estraneo ai corpi di fabbrica esistenti appare il piccolo manufatto presente sul lato sud, organizzato su un unico piano e disomogeneo al contesto. L’intervento su tale porzione prescinde da un attento inserimento ambientale, esso dovrà conciliare nuove esigenze di spazi destinati a servizi e a locali tecnologici (necessari per un adeguamento impiantistico, rispondente ai requisiti di legge e di comfort), con un corretto riscontro planimetrico, compositivo e costruttivo. Proprio al fine di enfatizzare l’estraneità di tale elemento dal contesto caratterizzante l’intero complesso si mira all’utilizzo di materiali che non mascherino l’intervento con un’operazione di mimesi ma bensì rendano chiaramente leggibile la natura di questo nuovo corpo di fabbrica denunciandone anche la nuova funzione tenologica. Complessivamente quindi, la ricerca si pone l’obiettivo di analisi,verifica e controllo, sia per le scelte generali che per quelle più puntuali, di ogni processo costruttivo rendendolo conforme ed intelligibile non solo alle esigenze formali ma anche con le necessità tipiche del restauro, interpretando tutti gli edifici come un tutt’uno, come un sistema di elementi tra loro connessi così che tutte le strutture rappresentino un unico impianto.

Progetto di Restauro del Collegio Universitario Cardinal Agostino Riboldi e della Chiesa dei Santi Giacomo e Filippo in Pavia

BUGATTI, ANGELO;STEVAN, CESARE;CATTANEO, TIZIANO;BERIZZI, CARLO;MORANDOTTI, MARCO;GRECO, ALESSANDRO;BESANA, DANIELA;
2005-01-01

Abstract

Il progetto di ricerca applicata riguarda l’analisi e il progetto di restauro architettonico per la riqualificazione del complesso storico monumentale denominato Collegio Cardinale Agostino Riboldi e Chiesa Vescovile dei Santi Giacomo e Filippo sito nel centro storico della città di Pavia. Il progetto prevede interventi di restauro, come pratica disciplinare architettonica in considerazione di una procedura di ripristino e messa a norma dell’intero complesso differenziando la parte attualmente destinata a collegio, che confermerà la sua funzione originaria, dall’edificio della chiesa, che verrà restaurato come aula conferenze. Il progetto di ricerca si colloca nell’ambito di indagine della valorizzazione del tipo e del carattere, coerentizzando con questo ogni intervento architettonico (dal diffuso recupero della chiesa e dei piani residenziali al puntuale inserimento di un piccolo nuovo corpo, alla ridefinizione dei collegamenti verticali). Il complesso architettonico, per quanto identificato da un unico corpo quadrato a corte è costituito al suo interno da corpi di fabbrica non omogenei, mentre sull’angolo nord-est dell’isolato (angolo via Luigi Porta, via Mantovani) insiste il corpo della chiesa. Obiettivo primario dell’intervento proposto è il restauro generale del complesso architettonico, attualmente destinato in parte a collegio universitario e in parte a edifico di culto. Mirando a restituire la piena funzionalità di tutti gli ambienti che altrimenti soffrirebbero di ulteriore degrado. Risultano prevalenti, ove possibile, gli interventi di restauro, dal momento che la trasformazione del complesso architettonico avviene nel più rigoroso mantenimento delle caratteristiche tipologiche, materiche e formali dei singoli corpi di fabbrica interessati. Estraneo ai corpi di fabbrica esistenti appare il piccolo manufatto presente sul lato sud, organizzato su un unico piano e disomogeneo al contesto. L’intervento su tale porzione prescinde da un attento inserimento ambientale, esso dovrà conciliare nuove esigenze di spazi destinati a servizi e a locali tecnologici (necessari per un adeguamento impiantistico, rispondente ai requisiti di legge e di comfort), con un corretto riscontro planimetrico, compositivo e costruttivo. Proprio al fine di enfatizzare l’estraneità di tale elemento dal contesto caratterizzante l’intero complesso si mira all’utilizzo di materiali che non mascherino l’intervento con un’operazione di mimesi ma bensì rendano chiaramente leggibile la natura di questo nuovo corpo di fabbrica denunciandone anche la nuova funzione tenologica. Complessivamente quindi, la ricerca si pone l’obiettivo di analisi,verifica e controllo, sia per le scelte generali che per quelle più puntuali, di ogni processo costruttivo rendendolo conforme ed intelligibile non solo alle esigenze formali ma anche con le necessità tipiche del restauro, interpretando tutti gli edifici come un tutt’uno, come un sistema di elementi tra loro connessi così che tutte le strutture rappresentino un unico impianto.
2005
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/150584
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