Il trauma è tema con il quale ogni terapeuta si confronta costantemente, in un ventaglio di declinazioni pressoché inesauribile, dal momento che ogni paziente ci porta la sua angoscia legata a fattori che hanno impattato negativamente, e spesso drammaticamente, sulla sua possibilità di elaborazione e soggettivazione. Questa visione molto allargata del concetto di trauma ci permette di accogliere nuove considerazioni e nuovi ambiti di applicazione della tecnica e della teoria psicoanalitica. I contributi che presentiamo, dunque, coprono un insieme vasto e diversificato di accezioni e contesti: Volkan ci parla della sua teoria del trauma scelto in relazione all'identità del "large group", Lebigot percorre la via del transfert come chiave di volta nell'elaborazione di traumi gravi in età adulta, Marino ci descrive l'intervento positivo e auspicabile in casi di trauma collettivo, Favaro, dal vertice pedagogico, ci accompagna attraverso l'area della vulnerabilità e delle difese nel percorso del bambino migrante, Cecconi, dal vertice antropologico, ci illustra come i sogni possano diventare via di rappresentazione per i familiari di "desaparecidos", Corbella chiarisce il senso e il ruolo fondamentale della componente narcisistica nella ferita traumatica, Mariotti ne approfondisce la dimensione difensiva di scissione e di diniego, e Berlincioni, attraverso un caso clinico, descrive le vicissitudini labirintiche di una grave esperienza traumatica.

Il Trauma

BERLINCIONI, VANNA;
2008-01-01

Abstract

Il trauma è tema con il quale ogni terapeuta si confronta costantemente, in un ventaglio di declinazioni pressoché inesauribile, dal momento che ogni paziente ci porta la sua angoscia legata a fattori che hanno impattato negativamente, e spesso drammaticamente, sulla sua possibilità di elaborazione e soggettivazione. Questa visione molto allargata del concetto di trauma ci permette di accogliere nuove considerazioni e nuovi ambiti di applicazione della tecnica e della teoria psicoanalitica. I contributi che presentiamo, dunque, coprono un insieme vasto e diversificato di accezioni e contesti: Volkan ci parla della sua teoria del trauma scelto in relazione all'identità del "large group", Lebigot percorre la via del transfert come chiave di volta nell'elaborazione di traumi gravi in età adulta, Marino ci descrive l'intervento positivo e auspicabile in casi di trauma collettivo, Favaro, dal vertice pedagogico, ci accompagna attraverso l'area della vulnerabilità e delle difese nel percorso del bambino migrante, Cecconi, dal vertice antropologico, ci illustra come i sogni possano diventare via di rappresentazione per i familiari di "desaparecidos", Corbella chiarisce il senso e il ruolo fondamentale della componente narcisistica nella ferita traumatica, Mariotti ne approfondisce la dimensione difensiva di scissione e di diniego, e Berlincioni, attraverso un caso clinico, descrive le vicissitudini labirintiche di una grave esperienza traumatica.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11571/202039
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