Il crampo muscolare rappresenta una contrazione improvvisa, involontaria e dolorosa di un muscolo o di una sua parte ed è dovuta ad una involontaria e ripetuta generazione di potenziali di unità motoria a livello del sistema nervoso centrale e periferico. Il crampo muscolare che si presenta in corso di attività fisica è indicato come “crampo muscolare associato ad esercizio”. Si verifica solitamente nel corso di esercizi intensi e prolungati ed interessa soprattutto i muscoli del piede ed il tricipite surale. Fa generalmente seguito alla comparsa dei ben noti segni e sintomi di fatica muscolare e sistemica. Il trattamento del crampo negli atleti deve consistere nella interruzione dell’esercizio fisico e nella esecuzione delle manovre di stretching, che permette di realizzare una inibizione riflessa dei motoneuroni spinali a seguito di attivazione degli organi muscolo-tendinei del Golgi. La prevenzione si deve invece basare su strategie “non farmacologiche”: adeguato allenamento, regolare ricorso ad esercizi di stretching prima e dopo il training, conduzione della seduta di training in orari della giornata non eccessivamente caldi.
I crampi muscolari
D'ANTONA, GIUSEPPE;
2010-01-01
Abstract
Il crampo muscolare rappresenta una contrazione improvvisa, involontaria e dolorosa di un muscolo o di una sua parte ed è dovuta ad una involontaria e ripetuta generazione di potenziali di unità motoria a livello del sistema nervoso centrale e periferico. Il crampo muscolare che si presenta in corso di attività fisica è indicato come “crampo muscolare associato ad esercizio”. Si verifica solitamente nel corso di esercizi intensi e prolungati ed interessa soprattutto i muscoli del piede ed il tricipite surale. Fa generalmente seguito alla comparsa dei ben noti segni e sintomi di fatica muscolare e sistemica. Il trattamento del crampo negli atleti deve consistere nella interruzione dell’esercizio fisico e nella esecuzione delle manovre di stretching, che permette di realizzare una inibizione riflessa dei motoneuroni spinali a seguito di attivazione degli organi muscolo-tendinei del Golgi. La prevenzione si deve invece basare su strategie “non farmacologiche”: adeguato allenamento, regolare ricorso ad esercizi di stretching prima e dopo il training, conduzione della seduta di training in orari della giornata non eccessivamente caldi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.